martedì 19 febbraio 2013

Ancora su di me


Marina di Bosa - Costa Occidentale della Sardegna
  
In questi giorni di malattia sono stata tanto tanto tanto tempo da sola.
E' un bene stare da soli quando si sta male. Non mi piace farmi vedere con i capelli arruffati e il viso cadaverico, senza difese.
In qualche modo ho comunque dovuto ingannare il tempo.
Ho immaginato. Ho ricordato. Ho pianto. Ho desiderato.
Non è mancato un pizzico di nostalgia.
Ho sentito gli effluvi della mia terra che mi hanno raggiunto nonostante il naso chiuso, ho percorso in volo vallate e pascoli, boschi e dune.
Ho sentito l'odore della primavera nelle gemme degli alberi. L'immaginazione è potentissima e io adoro poter tornare ai luoghi in cui sono cresciuta ognivolta che ne ho voglia.
Quando mi serve per ricordarmi chi sono. Da dove vengo e dove sto andando.
Essere isolani rende diversi per sempre.
La Sardegna è molto più di un'isola. E' un continente.
Lo si capisce subito, appena si sbarca a terra e ci si accorge che quest'isola ha mille volti da mostrare, è mille luoghi insieme, mai scontata, mai ripetitiva.
Fuggite dalla Costa smeralda, dimenticatevi il Billionaire e le mega barche...quella non è Sardegna.


Rocce basaltiche a Bosa Marina
Impronte sulla spiaggia di quarzo
Riru mi chiedeva un pò di foto...eccoti accontentata! Mi inviti a nozze quando mi chiedi di parlare della Sardegna.
Is Aruttas d'inverno

Sabbia dorata a Torre dei Corsari

Sistema dunare africano, in Sardegna
Colori e tradizioni che si perdono nella notte dei tempi, quando Sardegna era Shardana e i popoli venuti da Oriente diedero origine a una splendida civiltà.

Voglio salutarvi con questa splendida Ninna Nanna in sardo, cantata dai tenori del Coro Polifonico di Busachi

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