domenica 9 giugno 2013

Donne che lavorano troppo

In questi ultimi giorni, dopo lo shock dell'omicidio dei gattini, il mio pensiero costante è stato: lavoro troppo (e guadagno poco).
Mi sono guardata intorno, forse per la prima volta nella vita, non come essere umano, ma come donna.
Non ho mai fatto troppo caso all'essere donna piuttosto che uomo, non mi sembrava poi così diverso...fino a quando non ho realizzato quanto sia faticoso vivere.
Quanto sia faticoso lavorare, cucinare, pulire, fare la spesa, essere curata, fare ginnastica, telefonare, scrivere un blog, pregare, studiare, per poi accorgersi che il tempo è finito, un giorno ingoia l'altro e pare di non aver fatto niente di ciò che sembra assolutamente necessario fare.
Datemi una colf, ho pensato, una segretaria, una cuoca a domicilio, ho bisogno di aiuto!
Ma voi come fate  a fare tutto?
Metti una scuola, come la mia, dove da due mesi non c'è il toner per l'unico pc a disposizione di 15 insegnanti, niente wii fi nelle aule, niente armadi con lucchetto in cui riporre magari il proprio pc per utilizzarlo comodamente il giorno dopo; metti l'obbligo di utilizzare il registro on line con un programma che non funziona, che non salva i dati, e tu per ore, a casa di notte, digiti e ridigiti finchè non butti tutto per aria.
Metti che a fine anno arrivi stremata per tutto ciò che ti viene chiesto di fare/essere e ti dimentichi pure di leggere le circolari, così scopri all'ultimo che dovevi raccogliere dei soldi tra gli alunni, per una certa cosa...e non lo hai fatto, o comunque non come avresti dovuto, perciò devi pagare di tasca tua (e vedrai che la prossima volta impari ad essere più precisa)...
Ieri era l'ultimo giorno di scuola.
Ero così stanca che ho solo potuto abbracciare la mia collega e dire felice che anche quest'anno siamo sopravvissute.
Perchè se i nostri parlamentari hanno bisogno di ben 35 saggi per fare il loro lavoro noi dobbiamo essere così brave da farlo da sole?
Come faccio da sola ad essere nello stesso tempo moglie, studentessa, insegnante, programmatrice di computer, bidella, segretaria ecc?
Veramente è impossibile, credetemi.
Come si fa a fare decentemente lezione senza gli spazi adatti, senza i computer, senza la carta igienica, senza il sapone, senza che nessuno sia veramente serio e responsabile e dica apertamente che per mettere in pratica tutti i protocolli che ci vengono imposti servirebbe più personale?
Siamo sole noi insegnanti, magari in una classe ci sono anche 6 bambini (su 18) con certificazioni DSA e noi dovremmo, nello stesso tempo, portare avanti un programma personalizzato per ciascun alunno...
non sono Wonder Woman!
E siccome non sono Wonder Woman, posso dire una cosa? ME NE FREGO.
Sì, faccio del mio meglio, ma non voglio smettere di vivere per attestarmi allo standard richiesto. non ho intenzione di impasticcarmi per l'esaurimento, perciò...prendo le distanze.
Mi metto anche io a fare barchette di carta, passeggiate, torte, ricette vegane...e cerco di accettare la mia umanità!

3 commenti:

  1. Io l'ho imparato in Slovenia quando la VITA ha reclamato la sua parte. Ho deciso che oltre a me c'erano altri che dovevano preoccuparsi del loro successo/apprendimento, che non potevo dannarmi l'anima così tanto per gli alunni bocciati, che fra l'altro i miei sono adulti e devo responsabilizzarli ... e così il fine settimana scorso me ne sono andata al mare, dimenticando TUTTO e tutti!

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  2. MI hai ispirato il post di oggi! Infatti bisogna vivere e non dimenticarsi che prima di essere prof. siamo persone!

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    1. Infatti...va bene mettercela tutta, ma non dobbiamo rimetterci le penne!

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