lunedì 16 dicembre 2013

Un Natale semplice

Siamo di nuovo a Natale. Altro giro di boa. Tempo di bilanci, chiusure, rottamazioni...per poi lanciarsi nel nuovo anno con tutta la speranza possibile.
In questo quasi mese di silenzio ho solo pensato intensamente agli avvenimenti storici del momento, commuovendomi spesso e volentieri vedendo i nuovi e vecchi eroi del mio tempo.
Perchè poi mi accorgo che la storia è ora e  io ci sono dentro.
Le scene viste al telegiornale sulle disumane condizioni degli immigrati al centro di accoglienza di Lampedusa sono le stesse che ho visto nel film sulla prigionia di Nelson Mandela.
E quegli occhi grandi e profondi della gente d'Africa io non posso cancellarli dalla mia mente.
I loro diritti sono cuciti anche sulla mia pelle.
Ho ricordato le poesie di Ungaretti e Desmond Tutu studiate alle elementari.
Dirò sempre grazie alle mia maestre, così idealiste, così integre.
Come mai trent'anni fa ci parlavano continuamente dell'aparthaid, della schiavitù delle persone di colore, di diritti umani?
Erano già così avanti?
Già immaginavano cosa sarebbe successo?
Fatto sta che da quando avevo sei anni mi sono preoccupata dell'Africa.
E la mia bambola preferita si chiamava Dudù ed era di colore. Chissà perchè mia madre mi aveva comprato una bambola di colore. Nessuna delle mie amcihe ne aveva una così.
Sono tutte cose che mi vengono in mente ora, isolotti di ricordi che affiorano dalla mia memoria nebulosa.

                                                      

E po il pensiero della mia Terra.
Non si può lasciare un'isola, neanche se te ne vai a 17 anni.
Ne fai sempre parte. E l'isola diventa un modo di essere e sentire. Io sono un'isola.
Non potevo non commuovermi davanti alla Sardegna in ginocchio, dopo venti anni di miseria...il colpo di grazia.
E dentro quel colpo di grazia, sotto al fango, in mezzo all'acqua melmosa...è sbocciata l'idea di qualcosa di nuovo, di necessario.

                                                     

Rinascita. Rinascita. Rinascita. Se vi capita visitate il paese di Orgosolo (Nu) e scoprirete con quanta grinta il mio popolo ha difeso la sua terra. E' ora di tirar fuori di nuovo quella grinta.
Ricostruire. Prima lo spirito poi le cose. Poi ricucire le relazioni, seppellire l'odio e allacciare mani e braccia. Da soli non si va da nessuna parte.
                                                     
                                 
                                         Felice il popolo che non ha bisogno di eroi.

Quando ho visitato Orgosolo sono rimasta colpita da questa frase. Gli eroi entrano in gioco nel momento in cui bisogna fronteggiare grandi ingiustizie, rischiando anche la vita.
Credo che ci sia un disperato bisogno di eroi! Ma non per questo non si può essere felici.

Quest'anno voglio un Natale semplice, intimo.
Un momento universale e senza fronzoli in cui abbraccio idealmente le persone più care e vicine, ma anche quelle che non riuscirò a incontrare perchè hanno cambiato strada, perchè combattono in territori di frontiera, perchè hanno deciso di dimenticarmi.
                                               
                               
                                         Che sia un Natale vero, profondamente sentito.


                                       

6 commenti:

  1. Belle, splendide parole Tina. Molto toccante la tua riflessione, che condivido appieno. Mi hai fatto spuntare un sorriso e un luccicone all'angolo dell'occhio.
    Un augurio che faccio anche mio e che ricambio, nella sobrietà e nell'affetto, che sono i veri significati del Natale.

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. Ti auguro di vivere questo Natale nel modo in cui desideri. Purtroppo gli eventi catastrofici degli ultimi tempi segnano tutti noi ma l'importante, come hai detto tu, è tirare fuori la grinta per affrontarli. Un abbraccio

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  4. Ce la facciamo a vederci? Sono in Italia dal 22 al 3!

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    1. Se sono a Spoleto si'. Parto dal 22 al 30 dai miei...ci sentiamo appena torni.

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  5. Un Natale semplice è proprio quello di cui abbiamo tutti bisogno. Il Natale dovrebbe essere sempre semplice, un tetto, una famiglia e qualcosa da mangiare. Abbiamo un disperato bisogno di rinascere, possiamo farcela tutti insieme. Qualcosa di buono c'è ed è rimasto in questa terra. Io ci credo. Buon Natale!:)

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