lunedì 7 luglio 2014

Isole - Ortigia



Senza la deriva in un'isola non potrei sentirmi profondamente presente in questa terra, in carne, ossa e sensi.
Sarà perchè l'isola è il luogo che mi ha accolto per primo, che mi ha fatto desiderare di andare oltre i limiti, per poi tornare, eternamente.
Gli isolani sono diversi, guardano sempre verso un altrove che gli altri non vedono, forse l'orizzonte, dopo le strade, dopo la terra, nel mare.
Il mare mi rende diversa, più vicina a ciò che veramente sono, anche se mi percepisco così bene raramente, da quando ho lasciato la mia di isola.
Ortigia mi ha accolto in una caldo pomeriggio insieme ad un profumo intenso di oleandri dal colore sanguigno.
Attraverso un ponte mi sono intrufolata in un reticolo grazioso di vie e di piazze abbacinanti.



Per capire Ortigia bisogna camminare in tutte le direzioni, attraversarne tutte le piazze, curiosare negli angoli, sporgersi dalle ringhiere del lungomare e respirare il vento salino.

I greci la scelsero per farne una grande e fiorente città, famosa in tutto il Mediterraneo.
La mitologia è cucita alla realtà, il passato al presente.
L'abbraccio del mare mitiga il caldo spietato, per far godere lunghe giornate senza tempo.

Piazza Archimede

Una piazza ricorda che questa città diede i natali ad Archimede, ricordato con una bella manifestazione dal 3 al 5 luglio, occasione ghiotta per chi ama le piazze brulicanti di gioventù, musica e arte.
Tempio di Apollo

Ho trascorso di giorni bellissimi durante i quali ho avutom il piacere di farmi incantare dall'arte oratoria dei siculi.
Durante la visita al teatro greco (Siracusa ha il secondoparco archeologico d'Italia)una guida molto somogliante a Toni Servillo (ma con una folta chioma)ci ha decantato i fasti delle città, l'intreccio di popoli, tiranni, re, artisti, tragediografi che ne hanno costrutito la fama.
Emozionante vedere la cavea rivolta verso il mare e sentire alle proprie spalle una fresca cascata d'acqua, immaginado le 15.000 persone che un tempo assistevano agli spettacoli, privilegiati forse senza saperlo.

Ma ancora più emozionante l'incontro con la caparbiertà di un popolo che non soi arrende, ma questo è un altro post.


Teatro greco di Siracusa


4 commenti:

  1. Tu isolana che sei andata a vivere nell'unica regione del centroitalia senza mare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero! Ecco perchè vivo in perenne contraddizione! Però che bello il verde...credo che non potrei più vivere a lungo in un luogo caldo.
      Magari un'isola della Scozia!!!

      Elimina
  2. Che meraviglia! Mi sono trasferita in Sicilia da alcuni anni (Catania) ci sono posti davvero incantevoli! Mi sono appena aggiunta al tuo blog se ti fà piacere passa da me http://rosy8621.blogspot.it/ Ciao Rosy

    RispondiElimina