giovedì 9 ottobre 2014

Se questa non è violenza, allora cos'è?

Appena messo piede a casa oggi, dopo le mie sei ore passate a cercare di imparare/insegnare qualcosa di positivo, sono stata pugnalata dalla notizia del ragazzino di Napoli brutalmente seviziato da due ragazzi più grandi.
Orrore, orrore e ancora orrore.
Ma il peggio doveva ancora venire.
Qualche ora più tardi ho sentito l'intervista alla madre del povero malcapitato e non credevo alle mie orecchie.
Nonostante il figlio in fin di vita ha parlato dell'avvenimento come di "uno scherzo","una bravata" e ha affermato di non poterlo definire "violenza", in quanto "violenza è una parola molto grossa".
Se una madre stessa dice questo...
Come si fa a non considerare un episodio del genere violento?
Se questa non è violenza, che cosa è?
Io non ho parole. Non saprei definire altrimenti un episodio tanto brutale e disgustoso.
Mi auguro che ci sia una punizione esemplare e che sopratutto si chiamino le cose con il loro nome.

6 commenti:

  1. Ciao Tina,
    dove ti ho trovato? Da Patalice...
    Anch'io ho avuto la tua stessa reazione alla notizia da Napoli,
    Stando così le cose, quel ragazzino, mi auguro che sopravviva, resterà solo col suo dramma, la mentalità omertosa invade anche la famiglia e lo condanna a una solitudine totale, orrore nell'orrore.
    Marilena

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    1. Ancora non smetto di pensarci. A scuola tutti sapevano, i bambini dicevano a mezza bocca. Noi insegnanti scioccate.

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  2. Tina, io ho smesso di guardare il telegiornale per quello, perché ti senti impotente e anche insultato ... Preferisco non farmi avvelenare dai video montati (chissà cosa ha detto la madre x davvero) e cercare di educare e condividere bontà ... Tu lo fai giornalmente con i tuoi alunni, che diventeranno adulti e cittadini migliori :-)

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    1. Bisogna sapere, anche se fa male.
      L'intervista era veritiera, l'ho sentita chiaramente.Gente omertosa che stende tappeti rossi ai delinquenti.
      Poveri giovani.

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    2. Ma sai quante sono le cose che non sappiamo?? perché mi pare che ai telegiornali italiani ci finiscono solo queste notizie scabrose, con risvolti sessuali macabri, per fare audience e poi cadere nel dimenticatoio, senza un'azione preventiva, senza che portino ad altro per la maggior parte della gente, che si dedicherà solo a insultarsi sui social media.
      Poveri giovani, poveri vecchi, poveri tutti, però io mi chiedo sempre: ciò porterà a qualcosa?

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    3. Sì, me lo chiedo anche io. Intanto lunedì avrò modo di parlare nuovamente di Malala, che già l'avevo fatta conoscere l'anno scorso ai bambini...ora ha vinto il premio Nobel. Meglio parlare di questo in classe.

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