tag:blogger.com,1999:blog-91432577197261640462024-03-14T05:28:42.664+01:00The dreamy teacher Lasciate un commento, lo pubblicherò al più presto...è semplice, basta cliccare su commenti e scegliere il vostro profilothedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.comBlogger177125tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-34047606744657974202021-09-26T10:49:00.006+02:002021-09-27T10:48:53.547+02:00Anime antiche - Omaggio a Mauro De Biasio<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-FZ9txl_sWYk/YVAdIR_4_SI/AAAAAAAAA2s/EDHGfqmrgTUx5N-Zx6mfJO7F32VG8c7-QCLcBGAsYHQ/s1920/post.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="clear: left; color: black; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1920" data-original-width="1080" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-FZ9txl_sWYk/YVAdIR_4_SI/AAAAAAAAA2s/EDHGfqmrgTUx5N-Zx6mfJO7F32VG8c7-QCLcBGAsYHQ/s320/post.jpeg" width="180" /></span></a></div>Credo di aver sempre saputo di essere un'anima antica, ancora prima di saper dare un nome ed un'identità definita a me stessa, cosa che, tra l'altro, è avvenuta di recente.<p></p><p>Difficile spiegare a parole chi sono le anime antiche, è più facile sentirlo e sentirle perchè, quando le incontri nel tuo percorso, le riconosci.</p><p>Le anime antiche appartengono a tanti luoghi e sono profondamente connesse all' intero creato; sentono la vastità dell'universo sotto la loro pelle ed entrano in profonda empatia con gli altri.</p><p>Profumano di bosco e di sale.</p><p>Talvolta portano sulle spalle il dolore del mondo; te ne accorgi dai loro occhi profondi che raccontano senza parlare e sono spesso lucidi.</p><p>Come anima antica ho vissuto in molti luoghi senza mai raggiungerli fisicamente, ma quelli che ho raggiunto mi hanno accolto come una figlia e sono legata ad essi da un filo invisibile che il tempo non può spezzare, bensì rafforzare.</p><p>Ed è strano, ma col passare del tempo i luoghi della nostra anima continuano a svelarsi e si palesa sempre più nitido il nostro legame con essi e la loro gente.</p><p>Metto da parte la Scozia, luogo della mia anima per eccellenza, per rifugiarmi tra le rocce dolomitiche del Trentino.</p><p>Se chiudo gli occhi riesco a librarmi in aria per raggiungere Sottoguda, borgo incantato disteso ai piedi della Marmolada, via d'accesso ai Serrai di Sottoguda, splendido canyon naturale ora impraticabile a seguito dell'inondazione di qualche anno fa.</p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-aDCXaGmY99I/YVAgKJi_vwI/AAAAAAAAA24/rfaI3VPjZrwUeDAbxUw9SMzsfXtjDAOpwCLcBGAsYHQ/image.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="color: black;"><img alt="" data-original-height="225" data-original-width="225" height="400" src="https://lh3.googleusercontent.com/-aDCXaGmY99I/YVAgKJi_vwI/AAAAAAAAA24/rfaI3VPjZrwUeDAbxUw9SMzsfXtjDAOpwCLcBGAsYHQ/w400-h400/image.png" width="400" /></span></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto presa dal web<br /><br /><br /></td></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-g3KMsBclXYs/YVAgdBUKhkI/AAAAAAAAA3A/9OYbWfYAvxYIMbQxIP5li9L8N8A-j2vfgCLcBGAsYHQ/image.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="color: black;"><img alt="" data-original-height="259" data-original-width="194" height="400" src="https://lh3.googleusercontent.com/-g3KMsBclXYs/YVAgdBUKhkI/AAAAAAAAA3A/9OYbWfYAvxYIMbQxIP5li9L8N8A-j2vfgCLcBGAsYHQ/w300-h400/image.png" width="300" /></span></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto presa dal web<br /><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Ho visitato per la prima volta questo delizioso paesino nel 1998, grazie ad un gentile signore ospite dell'albergo presso cui lavoravo a Penia di Canazei; fu un pomeriggio indimenticabile e la bellezza di quei luoghi mi riempie ancora gli occhi.</span></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><span style="font-size: medium;">Attraversando il paese ci si imbatte in un negozio/bottega di articoli realizzati in ferro battuto.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Quante volte sono passata lì davanti negli anni successivi, ho persino acquistato degli oggetti senza però essere venuta a conoscenza della storia di quella bottega.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Le creature lucenti poste lungo la strada principale si sono svelate a me solo ieri pomeriggio, dopo vent'anni.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">E' bastato un libro a farmi percorrere a ritroso la storia di quella bottega, riportandomi all'anno 1926 quando Alfredo De Biasio, assieme ai due fratelli Carlo e Giuseppe, fondò la ditta "Ferri Battuti"; suo figlio <a href="https://www.montagnaolimpica.it/2020/09/07/mauro-de-biasio-lartista-del-ferro/">Mauro De Biasio</a>, autore del libro in questione, ha portato avanti l'arte di famiglia raggiungendo risultati eccellenti; non solo fine artigianato ma arte pura, non solo fabbro ma artista e genio.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Il racconto di <a href="https://www.bellunesinelmondo.it/lultimo-fuoco-e-la-valle-dei-larici/">Mauro De Biasio</a> è il racconto di un'anima antica che sente l'universo sotto la sua pelle.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">E' il racconto che nasce dal desiderio di lasciare un filo a cui i posteri possano aggrapparsi per non perdere la memoria di ciò che è stato tra quelle valli e del perchè.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Un libro per raccontare una vita e ricostruirne il senso.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Fin dalle prime righe ho provato una profonda commozione per il modo sentito, vero e delicato con il quale ci ha aperto la porta della propria infanzia, facendoci attraversare la storia della sua famiglia e accompagnandoci fino ai giorni nostri, al suo essere adulto in un mondo così diverso da quello in cui è cresciuto.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">L'avventura della sua vita si dispiega tra i larici delle splendide valli montane, con intervalli e parentesi che lo hanno portato in giro per l'Europa e, ancor prima, in America, dove viene ufficialmente riconosciuto il talento del giovane Mauro.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">La fucina di suo padre è stato il luogo in cui Mauro De Biasio ha affinato la sua tecnica e maestria nel lavorare il legno e piegarlo al suo estro. La sua sensibilità poetica e artistica sono state forgiate dal contatto con il migliore dei maestri: la natura. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Ancora una volta scopro che personalità eccellenti nell'arte sono per loro fortuna sfuggite alla scolarizzazione di Stato, all'omologazione che purtroppo appiattisce gli studenti che trascorrono tanti anni sui banchi di scuola. Credo sia successo pure a me, che ho messo da parte la mia passione per la pittura proprio durante gli anni all'Accademia di Belle Arti.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">" L'ultimo fuoco e la valle dei larici" è il testamento poetico e artistico di un artista che esprime la sua profonda gratitudine alla vita.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">"(...) Ho fatto la terza media con poco impegno e, come punto di partenza, ho avuto mio padre direttamente sul campo: la fucina. Quest'ultima è amore e passione di profumi primordiali di carbone acceso, di fiamme amiche, di assordanti colpi di martello, di ferro che si trasforma con sofferenza, di polsi stanchi, di punzoni ornamentali che non sempre incidono al posto giusto." (L'Ultimo fuoco e la valle dei larici- pag.16)</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">La ditta De Biasio viene chiusa nel 2003, ma le creature forgiate dal maestro continuano a vivere e ci mostrano che anche il ferro ha un'anima.</span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-1FcZG3RwU0w/YVAyt-qxb1I/AAAAAAAAA3o/-ryCAF388Q8QBSasfvNC7P3J9BoriJQJQCLcBGAsYHQ/s259/sottoguda.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="194" data-original-width="259" height="299" src="https://1.bp.blogspot.com/-1FcZG3RwU0w/YVAyt-qxb1I/AAAAAAAAA3o/-ryCAF388Q8QBSasfvNC7P3J9BoriJQJQCLcBGAsYHQ/w400-h299/sottoguda.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div></td></tr></tbody></table> <br /><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-9oDAp2l886c/YVAhxpdQkhI/AAAAAAAAA3I/bCAb7APP8y8zMskbDleYT9DbhnRYytgugCLcBGAsYHQ/image.png" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" data-original-height="194" data-original-width="259" height="240" src="https://lh3.googleusercontent.com/-9oDAp2l886c/YVAhxpdQkhI/AAAAAAAAA3I/bCAb7APP8y8zMskbDleYT9DbhnRYytgugCLcBGAsYHQ/image.png" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /><br />Foto prese dal web<br /><br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-YzAvdnxN92g/YVAi5fckTfI/AAAAAAAAA3Y/iYZXy_OhsQ0KEULVDWR3p9b39WCmslrawCLcBGAsYHQ/image.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="288" data-original-width="175" height="640" src="https://lh3.googleusercontent.com/-YzAvdnxN92g/YVAi5fckTfI/AAAAAAAAA3Y/iYZXy_OhsQ0KEULVDWR3p9b39WCmslrawCLcBGAsYHQ/w475-h640/image.png" width="475" /></a></div><br /><br /></td></tr></tbody></table> <p></p>thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-49294605337289585062021-06-16T11:05:00.002+02:002021-06-16T11:05:23.786+02:00Sardegna tre anni dopo<p> Tre anni dopo, la mia vita in Sardegna è una finestra che si affaccia sul mare da una casa finalmente mia.</p><p>E' un'alba luminosa che mi fa saltare giù dal letto per fotografare più che immagini...sensazioni...che puntualmente fuggono e di certo non si fanno catturare dal banale obiettivo di un cellulare.</p><p>Ma quando l'anima riesce a sintonizzarsi con l'energia dell'universo, e solo allora, può captare le incredibili sinestesie della vita, in un continuo rimando di suoni, odori, immagini e sensazioni tattili che continuano a fondersi nel mio essere.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-8N56wMndPyY/YMm60eo2N4I/AAAAAAAAAyo/ggvkVhosO7IDSS3P_xdFETkvQ_kHDbHLACLcBGAsYHQ/s1188/Finestra.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1188" data-original-width="1119" height="392" src="https://1.bp.blogspot.com/-8N56wMndPyY/YMm60eo2N4I/AAAAAAAAAyo/ggvkVhosO7IDSS3P_xdFETkvQ_kHDbHLACLcBGAsYHQ/w433-h392/Finestra.jpeg" width="433" /></a></div><p>La vita obbedisce unicamente ai nostri desideri più profondi che, come l'acqua, senza sosta, leviga e scava la dura pietra dell'impossibilità per crearsi un percorso in cui scorrere, ora placida, ora impetuosa.</p><p>Ogni pensiero, anche quello apparentemente più insignificante, ci fa conquistare un centimetro verso l'ignoto che in realtà è già in noi e continuamente ci parla con segnali e premonizioni che spesso ignoriamo per vigliaccheria.</p><p>Con questa umana tendenza a costruire argini, a cercare significati, a trovare soluzioni cervellotiche imbrigliamo la nostra vera natura per adeguarci a soluzioni sociali che solo apparentemente sono un porto sicuro, visto che il più delle volte si trasformano in un carcere di massima sicurezza.</p><p>Qualcuno mi chiede come ho fatto a stare lontana dalla mia terra per così tanti anni...la risposta è molto semplice: se non avessi posto questa distanza spazio temporale tra me e le mie radici, ora semplicemente non le riconoscerei più, perchè sarebbero coperte dal velo grigio dell'abitudine.</p><p>Invece proprio il mio vagabondare, ora sofferto, ora leggero, mi ha poi ricondotto al luogo a cui, evidentemente, effettivamente appartengo da sempre.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-bMMgyjaa4Eg/YMm-bulmB2I/AAAAAAAAAyw/J4825Sa0c0gKscvHtcMMmPLzEHrrV4TLACLcBGAsYHQ/s1600/Alba.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="360" src="https://1.bp.blogspot.com/-bMMgyjaa4Eg/YMm-bulmB2I/AAAAAAAAAyw/J4825Sa0c0gKscvHtcMMmPLzEHrrV4TLACLcBGAsYHQ/w536-h360/Alba.jpeg" width="536" /></a></div><br /><p><br /></p> <p></p>thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-32973893214581261602020-10-14T19:40:00.002+02:002020-10-14T19:42:10.564+02:00Island wife<p> La figura di donna in piedi di fronte ad un mare impetuoso ha catturato il mio sguardo attraverso la vetrina di Waterstones, a Oban.</p><p>Una figura di spalle, avvolta da un piumino imbottito, braccia aperte come se dovesse spiccare il volo, cielo tempestoso sopra di lei. Ho respirato subito con i suoi polmoni l'aria salata e fredda della Scozia.</p><p>Non ho avuto dubbi infatti sull'ambientazione della storia.</p><p>Tuttavia, non ho comprato subito il libro, titubante riguardo il mio livello di Inglese che di certo non mi avrebbe permesso di capirne integralmente il contenuto; ma l'ultimo giorno, mentre mestamente mi dirigevo alla fermata dell'autobus trascinando la mia pesante valigia stracolma di oggetti e indumenti inutili che ancora una volta mi ero portata dietro e di tanta nostalgia per la mia Scozia che stavo per lasciare di nuovo, ho di nuovo visto quel libro in vetrina.</p><p>Mi ha costretto ad entrare e l'ho acquistato perchè ho sentito che era lì per me.</p><p>Le recensioni mi hanno di certo incoraggiato, ma più di tutto credo il titolo, che poi in italiano non saprei neanche bene come tradurre.</p><p>Però essere sposa di un'isola è l'idea che avevo in mente.</p><p>E così ho scoperto la vita di <a href="https://judyfairbairns.co.uk/">Judy Fairbairns</a>, offerta ai lettori con un senso di profondo pudore e umiltà: la sua vita sull'isola di Mull, la storia della sua famiglia, della realizzazione di un sogno, della delusione di fronte ad un amore sgretolatosi nel gelo dei lunghi inverni scozzesi, eppure sempre faro, fuoco, fulcro per ciascun protagonista, seppur in modo diverso.</p><p>Pagina dopo pagina ho riso e pianto con l'autrice, immaginando gli scorci dell'isola da lei descritti, le persone, gli animali, ogni piccolo dettaglio.</p><p>Sì, tantissime parole mi sono sfuggite...eppure nonostante questo ho percepito l'anima pura del libro e della sua preziosa storia.</p><p>Chissà come sarebbe leggerlo in italiano.</p><p>Dal punto di visa linguistico è stata un'esperienza veramente interessante, la mia mente ha accolto senza resistenza la musicalità dell'inglese con la certezza che certe sfumature non fossero traducibili.</p><p>Conclusa la lettura, ho cercato informazioni sull'autrice, ormai mi sentivo troppo vicina per non saperne di più. L'ho trovata su Instagram e ci siamo scambiate dei messaggi; suo marito, il suo amore per oltre quarant' anni è mancato proprio pochi mesi fa. Lei vive sempre lì sull'isola. Proprio l'isola che sogno di visitare. Scrive anche un blog, adoro la sua scrittura e come racconta la vita, la cura e il rispetto che esprime verso ogni attimo che riceve in dono.</p><p>Un libro per scaldare il cuore e consentirgli di credere e sfidarsi ancora.</p><p><br /></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-kkDn057oiFc/X4c3sjnP6pI/AAAAAAAAAuU/2VCCKaf_kjY4sj2nWluCQ-5zZ0l-NevjgCLcBGAsYHQ/image.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="285" data-original-width="177" height="435" src="https://lh3.googleusercontent.com/-kkDn057oiFc/X4c3sjnP6pI/AAAAAAAAAuU/2VCCKaf_kjY4sj2nWluCQ-5zZ0l-NevjgCLcBGAsYHQ/w248-h435/image.png" width="248" /></a></div><br /><br /><p></p>thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-45125769623893627502020-09-26T21:55:00.012+02:002020-09-26T22:00:04.624+02:00Desidera, poi realizza<p><span style="font-size: medium;"> Il vento mi scompiglia i capelli ma rimette ordine nei miei pensieri, proprio come fa con la sabbia sulla spiaggia. Dopo pochi istanti le mie labbra sanno di sale, così la mia pelle e mi sento viva.</span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-lQ3mGeft-38/X2-MravQvYI/AAAAAAAAAsM/UWcaulhTI3gRYC1rNqKLN2AhckdonJY9gCLcBGAsYHQ/s1600/foto1.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="280" src="https://1.bp.blogspot.com/-lQ3mGeft-38/X2-MravQvYI/AAAAAAAAAsM/UWcaulhTI3gRYC1rNqKLN2AhckdonJY9gCLcBGAsYHQ/w400-h280/foto1.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Spiaggia di Budoni - in fondo l'isola di Tavolara<br /></td></tr></tbody></table><p><span style="font-size: medium;"><br />Respiro con il naso e con la bocca, davanti al mare, mi perdo tra le onde e la mia terra diventa automaticamente L'ALTRA terra: LA SCOZIA.</span></p><p><span style="font-size: medium;">E' già trascorso un mese dal mio rientro e la nostalgia non mi abbandona neanche per un giorno.</span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-CXy3uZmW4y8/X2-NeEdv4xI/AAAAAAAAAsY/QGK3uD_-pcsOzHF26T_rKNVuIqSDhfyhACLcBGAsYHQ/s2048/20200818_133318.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="305" src="https://1.bp.blogspot.com/-CXy3uZmW4y8/X2-NeEdv4xI/AAAAAAAAAsY/QGK3uD_-pcsOzHF26T_rKNVuIqSDhfyhACLcBGAsYHQ/w406-h305/20200818_133318.jpg" width="406" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Oban - bassa marea</td></tr></tbody></table><br /><p><span style="font-size: medium;">Quanto ho desiderato visitare Oban, potermi sedere su una panchina del lungomare ad osservare il via vai delle navi che portano alle Ebridi, accompagnare il ritmo della marea con un buon bicchiere di whisky, perdermi nei cieli infiniti del nord.</span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-6gj-0dPok78/X2-S1clv37I/AAAAAAAAAtE/MujusQJN7CAhnFedZ9xzQ52WyVDahNXsQCLcBGAsYHQ/s2048/20200818_100541.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="336" src="https://1.bp.blogspot.com/-6gj-0dPok78/X2-S1clv37I/AAAAAAAAAtE/MujusQJN7CAhnFedZ9xzQ52WyVDahNXsQCLcBGAsYHQ/w447-h336/20200818_100541.jpg" width="447" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Vista sulle Ebridi</td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;">Credo non sia un caso che abbia realizzato il mio desiderio di spendere una lunga vacanza in Scozia proprio quest'anno, in piena pandemia, nel momento più incerto e caotico che noi tutti abbiamo probabilmente mai vissuto.</span></div><p><span style="font-size: medium;">Avevo acquistato i biglietti aerei già a dicembre, chi avrebbe mai immaginato cosa sarebbe successo a marzo e nei mesi successivi.</span></p><p><span style="font-size: medium;">Avevo scelto gli alloggi, previsto gli spostamenti, visto video, studiato cartine, sognato ad occhi aperti, rimodulato più volte l'itinerario...poi all'improvviso sembrava essere andato tutto in frantumi.</span></p><p><span style="font-size: medium;">Ma più passava il tempo più mi aggrappavo al desiderio di partire, un anelito verso la vita, un pegno d'amore verso me stessa. Avevo bisogno della Scozia.</span></p><p><span style="font-size: medium;">Desiderare, questo è stato il primo passo. Poi credere di realizzare, credere senza nutrire dubbi, così da orientare ogni fibra del mio essere verso la vittoria.</span></p><p><span style="font-size: medium;">Ho sfidato il mio innato scetticismo, la mia incredulità , la rassegnazione. Ho deciso di agire il mio desiderio proprio nel momento in cui tutto voleva farmi credere che non ci fosse più tempo per i sogni.</span></p><p><span style="font-size: medium;">E invece è proprio ora che dobbiamo realizzarli. Proprio ora perchè non c'è più tempo da perdere.</span></p><p><span style="font-size: medium;">Trasformare il veleno in medicina. Questa è l'urgenza.</span></p><p><span style="font-size: medium;">Il mio aereo è quindi finalmente decollato il 14 agosto e , al tramonto, Glasgow mi ha accolto con la sua musica ed il suo odore che dopo diciotto anni mi è ancora familiare.</span> </p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-jW2COCej5m4/X2-PMbkWvoI/AAAAAAAAAsk/fs3z0CGMctwMFaoKOuV25NjjH6iBGvOvACLcBGAsYHQ/s2048/20200814_214102.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="286" src="https://1.bp.blogspot.com/-jW2COCej5m4/X2-PMbkWvoI/AAAAAAAAAsk/fs3z0CGMctwMFaoKOuV25NjjH6iBGvOvACLcBGAsYHQ/w459-h286/20200814_214102.jpg" width="459" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tramonto sul Clyde</td></tr></tbody></table><br /><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"> Glasgow o la ami o la detesti. Lo dico sempre.<br />Per molti è solo una città grigia e tetra. Per me è pura E N E R G I A!<br />Glasgow è la McGoldrick's family, la mia famiglia d'anima, non di nascita, ma chissà se lo era in un'epoca a me ignota.<br />Splendidi pomeriggi passati a cucinare, bere, chiacchierare come se mai ci fossimo separati.<br />I miracoli del cuore.<br />Poi via alla volta di Oban.<br />E da Oban, sogno nel sogno, attraversare uno stretto braccio di mare e approdare a Kerrera; isola agognata del libro "Il cerchio celtico"di Bjorn Larsson.</span></div><div style="text-align: left;"><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-v7Ul_9atBgc/X2-UVREVDuI/AAAAAAAAAtQ/YiksZetRnEc8dwbfkw2p0REfvNRN2EBOACLcBGAsYHQ/s2048/20200819_113555.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-v7Ul_9atBgc/X2-UVREVDuI/AAAAAAAAAtQ/YiksZetRnEc8dwbfkw2p0REfvNRN2EBOACLcBGAsYHQ/s320/20200819_113555.jpg" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">The small ferry ever!</td></tr></tbody></table> <br /><div style="text-align: left;"><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-vty6BbU_SnU/X2-R0sipbCI/AAAAAAAAAsw/XqpJKXE941847jjZEbp9hEqxFRGaOv3rgCLcBGAsYHQ/s2048/20200819_114525.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="303" src="https://1.bp.blogspot.com/-vty6BbU_SnU/X2-R0sipbCI/AAAAAAAAAsw/XqpJKXE941847jjZEbp9hEqxFRGaOv3rgCLcBGAsYHQ/w404-h303/20200819_114525.jpg" width="404" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Isola di Kerrera</td></tr></tbody></table> <div> <span style="font-size: medium;">Eccomi sull'isola.</span><div><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-v3Orm7Wp2e8/X2-SKXw1WiI/AAAAAAAAAs4/crJ4gbyFMX4vObvlIcRqOYcRefVwtJIuQCLcBGAsYHQ/s2048/20200819_151036.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-v3Orm7Wp2e8/X2-SKXw1WiI/AAAAAAAAAs4/crJ4gbyFMX4vObvlIcRqOYcRefVwtJIuQCLcBGAsYHQ/w300-h400/20200819_151036.jpg" width="300" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cottage in una campagna sconfinata</td></tr></tbody></table><span style="font-size: medium;"> </span><span style="font-size: large;"> </span></div><div><span style="font-size: medium;">Ho trascorso dei bellissimi giorni; le misure anticovid, a differenza dell'Italia, non hanno privato la gente del suo innato umorismo e della inconfondibile allegria che contraddistingue gli scozzesi.</span></div><div><span style="font-size: medium;">Le grasse risate degli avventori nei bar erano musica per le mie orecchie, per un breve lasso di tempo mi hanno riportato ad una certa normalità, ad un modo consueto di stare insieme godendosi l'attimo. </span></div><div><span style="font-size: medium;">Ho accolto con sollievo la pioggia, la nebbia, il vento, proprio come può farlo chi viene da una terra riarsa in cui si sono sfiorati quotidianamente i 36 gradi e oltre per un mese intero!</span></div><div><span style="font-size: medium;">Ancora una volta ho constatato di quante cose inutili fosse piena la mia valigia, e questo rispecchia me e mi ricorda che devo alleggerirmi, lasciare alle spalle, rinunciare a qualche sciocca certezza che è meglio barattare con qualche grammo in più di libertà.</span></div><div><span style="font-size: medium;">La Scozia si rivela sempre un incontro con la parte di me che tendo a soffocare in Italia, ed è la parte più profonda, quella da far emergere a tutti i costi, se voglio salvarmi dalla mia rigidità.</span></div><div><span style="font-size: medium;"> Lì emerge prepotentemente la mia natura libera. Cambia la grana della mia pelle, diventa più luminosa; nella terra delle possibilità torno all'essenziale e al minimale e mi piaccio così. Mi piaccio di più. </span></div><div><span style="font-size: medium;">Mi do voce, seppur nel mio inglese incerto. Ed è la mia vera voce.</span></div><div><span style="font-size: medium;">Nel mio grazie c'è anche un arrivederci. Coltivo il desiderio.</span></div><div><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-lZ-lpx0so1Q/X2-cMTGQeiI/AAAAAAAAAtc/x6Ivtfwo8Mc7fK-yYQ4aRBS7wDMstVYGQCLcBGAsYHQ/s2048/20200819_103219.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://1.bp.blogspot.com/-lZ-lpx0so1Q/X2-cMTGQeiI/AAAAAAAAAtc/x6Ivtfwo8Mc7fK-yYQ4aRBS7wDMstVYGQCLcBGAsYHQ/w640-h480/20200819_103219.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Oban baciata dal sole</td></tr></tbody></table><br /><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div><span style="font-size: medium;"><br /></span><p><br /></p><p><br /></p></div></div>thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-30134971725688103512020-01-05T18:11:00.001+01:002020-01-05T18:11:24.206+01:00Insegnante in Scozia allo sbaraglio<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-B9DXJAimi1s/XhIX9IxkzPI/AAAAAAAAAn8/_AWHTQNuY7A28Q9KRHx4mxC_kCsyFtQbgCLcBGAsYHQ/s1600/0_Screen-Shot-2019-09-03-at-130433.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="409" data-original-width="615" height="212" src="https://1.bp.blogspot.com/-B9DXJAimi1s/XhIX9IxkzPI/AAAAAAAAAn8/_AWHTQNuY7A28Q9KRHx4mxC_kCsyFtQbgCLcBGAsYHQ/s320/0_Screen-Shot-2019-09-03-at-130433.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">St.Mungo's Academy - Immagine presa dal web. </td></tr>
</tbody></table>
Al mio arrivo in Scozia come supplente, nel novembre di17 anni fa, il mio kit di insegnamento consisteva in qualche testo di Grammatica Italiana delle Magistrali e qualche altro libro, sempre relativo all'Italiano, che ad altro non erano serviti se non ad appesantire la valigia, facendola arrivare a 35 kg.<br />
Quei libri non mi sono assolutamente serviti, naturalmente.<br />
La Direttrice Didattica, una volta giunta al Consolato di Edimburgo e firmati i vari documenti, mi consegnò una scatola con del materiale facilmente spendibile in classe tipo flash cards, alfabetiere, cd con canzoni per bambini...e gli odiati registri. (servirebbe un post a parte per raccontare di me in lacrime mentre vagavo in una buia serata per le strade di Edimburgo con in mano QUELLA SCATOLA, non riuscendo più a trovare l'albergoin cui alloggiavo )<br />
Non avevo idea di cosa significasse insegnare in generale e, nello specifico, insegnare italiano agli stranieri (bambini, ancora più precisamente).<br />
Ora sarebbe diverso, avrei ben chiaro cosa insegnare in ciascuna classe, quali topic e con quali tempi.<br />
Allora ero proprio una dilettante allo sbaraglio, a volte ci penso e mi dico che per fortuna NON AVEVO IDEA, altrimenti forse sarei scappata per non fare figuracce.<br />
Mi furono assegnate sei scuole nello East End di Glasgow, zona ancora abbastanza abbandonata, ma in via di ripresa (lungo i marciapiedi c'era sempre tanta immondizia gettata dai passanti, cosa che per fortuna non ho più ritrovato nelle mie visite successive).<br />
In ogni scuola seguivo circa 4/5 classi mi pare, di 30 alunni ciascuna.<br />
Erano tantissimi, paffutelli o magrissimi, sdentati per la maggior parte, biondi e rossi. C'erano anche molti bimbi di origine indiana, pachistana e anche italiana. Erano adorabili ed era buffo il modo in cui mi guardavano, come se fossi un extraterrestre...quando passavo nei corridoi spesso li sentivo bisbigliare : "The Italian teacher!", chissà cosa pensavano.<br />
Per fortuna l'incontro con Cecilia, assistente di Italiano (Cecilia perchè hai chiuso il tuo blog???) molto più preparata di me e con un'ottima conoscenza dell'Inglese, mi ha salvato dal disastro.<br />
Le mie risorse erano l'improvvisazione e la creatività. Io e Cecilia spesso preparavamo dei giochi usando i cartoni della pizza, o altro materiale di riciclo.<br />
Era un problema persino fare le fotocopie, perchè al solito il Ministero Italiano non aveva ottemperato al disbrigo di qualche pratica, tipo firmare non so che (facendoci fare la solita figura del cavolo).<br />
Il lunedì lavoravamo nella stessa scuola media, poi io mi spostavo nelle altre Primary e lei rimaneva lì nella sede principale: la St.Mungo's School.<br />
Great staff! In quella scuola ho trovato insegnati, coordinatori e preside superlativi, mi hanno supportato in ogni modo.<br />
Insieme con Cecilia ho registrato il testo "La ragazza di Bube" che sarebbe servito per un esame degli studenti delle medie. Chissà se esiste ancora quel nastro inciso su un semplice registratore.<br />
I giorni si susseguivano veloci e abbastanza faticosi; andavo a piedi alle varie scuole, camminavo e camminavo, tenevo nella tasca del giubbotto il lettore cd e ascoltavo sempre musica; il freddo non mi spaventava...avevo 28 anni e mi sembrava di volare, ero felice.<br />
Utilizzavo l'autobus solo per raggiungere le scuole più lontane...una su Cumbernauld's road e l'altra vicino allo stadio. Erano tutte scuole cattoliche intitolate ad un santo.<br />
Sarebbe forse noioso raccontare i dettagli lavorativi, ma qualcosa val la pena di dirla.<br />
Bè, prima di tutto va detto che gli occhi di quei bambini mi hanno fatto innamorare e proprio lì ho deciso che sarei diventata un'insegnante.<br />
Di allora conservo ancora oggi il ricordo di alcune docenti che mi colpirono in particolare per l'approccio che usavano con i piccolini, ponendosi con dolcezza, pacatezza, sempre lodandoli.<br />
Ricordo con nostalgia le aule spaziose, i banchi disposti a isole, il materiale condiviso, i bambini ordinati nelle loro divise, gli ampi cortili dove giocare, la pausa per le insegnanti, la mensa.<br />
La staff room era quello spazio in cui per circa 15 minuti ci si poteva rilassare sui divanetti sorseggiando un the caldo o un caffè, un tempo prezioso e necessario per ricaricarsi, che in Italia ancora ci viene negato, dovendo sorvegliare i bambini a ricreazione (lì invece venivano sorvegliati da altro personale, o da insegnanti a turno)<br />
Io non capivo una parola delle conversazioni tra le colleghe scozzesi, come ho già detto il mio livello di inglese era elementare.<br />
Provo ancora dispiacere nel ricordare che pochissime insegnanti si siano effettivamente interessate a me e abbiano avuto la delicatezza di mettersi nei miei panni, chiedendomi almeno come stavo.<br />
A volte mi sentivo sola, mi mancava il poter ridere. Se non si capisce una lingua come si fa a ridere? Mica si capiscono le battute.<br />
Il fatto che una lingua si impari per osmosi poi...solo essendovi immersi...è un'illusione.<br />
Non stavo imparando un bel nulla! Mi sforzavo di tirar fuori le parole...e mi venivano in mente addirittura in latino e in sardo, tanto era il desiderio di comunicare! Ci è voluto del tempo, poi piano piano me la sono cavata meglio, sempre in scambi comunicativi di base.<br />
Ho fatto anche tante gaffe che ora racconto ai miei alunni facendoli sbellicare dalle risate, tipo quando mangiavo a mensa con gli studenti (mentre tutti gli altri insegnanti mangiavano nella staff room) e dei bambini mi chiesero:"Why do you eat here?" e io risposi : "Because I like eating children", omettendo WITH. I bambini sgranarono gli occhi e poi scoppiarono in una fragorosa risata.<br />
O quella volta in cui ero al LIDL a fare la spesa e, non trovando l'uscita e non capendo le varie indicazioni che mi venivano date, finii in un'area privata del supermercato facendo scattare i controlli di sicurezza, per cui sono stata riportata alla cassa e semi perquisita come una ladra. Che vergogna!<br />
Il lavoro era molto impegnativo perchè preparare CON NULLA le lezioni era puro equilibrismo mentale. Non avevo un programma preciso da seguire, per cui mi basavo sulle indicazioni che mi dava una collega italiana che insegnava in un'altra zona della città, sempre con il MAE, ma non ero in grado di capire cosa effettivamente potevo chiedere ai bambini delle diverse classi.<br />
Ad un certo punto (forse qualcuno si era reso conto che bisognava raddrizzare il tiro?) sono stata invitata a programmare con una collega scozzese che insegnava francese, in modo da strutturare dei topic in parallelo per le stesse fasce d'età.<br />
E lì mi sono resa conto di quanta rigidità: mi venne chiesto di non insegnare gli articoli determinativi perchè erano "irregolari", per esempio davanti a OCCHI avrei dovuto dire di usare I e non GLI, per non confondere i bambini.<br />
Naturalmente non ho seguito questo consiglio!<br />
Comunque questa collaborazione fu proficua e iniziai anche a raccogliere qualche frutto: che emozione quando i bambini di classe 1 formularono<br />
le prime frasine in italiano!<br />
Dopo qualche mese iniziavo ad avere le idee più chiare, il sabato mi fu proposto di insegnare italiano in un'altra scuola, anche ad adulti, e accettai con gioia, era davvero interessante.<br />
Purtroppo sapevo che il mio tempo volgeva al termine, ero una supplente...e l'insegnante di ruolo avente diritto STAVA PER ESSERE NOMINATO. Ogni giorno in più da febbraio era un giorno regalato.<br />
Era tempo di pensare a cosa avrei fatto DOPO.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-9PsZR_Z8ifQ/XhIYgm2EKTI/AAAAAAAAAoE/mTzB0naO4xcCPP-91P6f3tDJefYveLrJgCLcBGAsYHQ/s1600/imagesCASDNLQ4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="194" data-original-width="259" height="299" src="https://1.bp.blogspot.com/-9PsZR_Z8ifQ/XhIYgm2EKTI/AAAAAAAAAoE/mTzB0naO4xcCPP-91P6f3tDJefYveLrJgCLcBGAsYHQ/s400/imagesCASDNLQ4.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">St. Denis school - immagine presa dal web.</td></tr>
</tbody></table>
<br />thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-46858319533508564012019-09-02T15:58:00.001+02:002019-09-02T15:58:53.120+02:00L'arrivo in ScoziaSono partita dall'Italia il 5 novembre 2002, per atterrare ad Edimburgo intorno alle 18 mi pare.<br />
Ricordo che sorvolando la Gran Bretagna si vedevano ovunque fuochi d'artificio...da lì non mi sono più dimenticata che il 5 novembre è la festa di Bonfire Night!<br />
Ero stata all'estero solo un'altra volta, due anni prima, a Oxford, per seguire un corso di Inglese (tra l'altro al mio arrivo in Scozia il livello di inglese era un A2...e non avevo di certo idea di cosa significasse vivere immersa in una lingua ancora per me incomprensibile, e mai avevo sentito l'accento scozzese!).<br />
Nonostante gli anni trascorsi siano tanti l'emozione di quei momenti ancora la ricordo in modo vivido: era la mia impresa quella che avevo intrapreso, era il mio sogno quello che si stava realizzando!<br />
Una volta atterrata non ci ho messo molto a dover affrontare una serie di incovenienti: per prima cosa la mia scheda telefonica non funzionava, pertanto non potevo contattare la direttrice del Consolato che mi aspettava in una piazza (Shandwick Place) ad una certa ora ( e io non sarei mai arrivata in tempo o comunque non avevo idea di come riconoscere la piazza).<br />
Per fortuna dei ragazzi sardi conosciuti sull'autobus che dall'aeroporto mi portava in centro mi hanno gentilmente concesso l'uso del loro telefono, così ho potuto avvisare il mio fidanzato in Italia affinchè chiamasse in Consolato per comunicare il mio arrivo.<br />
Dopo questo momento i ricordi un po' si perdono, sarò effettivamente scesa in quella piazza o mi sarò recata direttamente al Consolato? Chissà.<br />
La memoria torna vivida se ripenso al primo impatto con l'odore di Edimburgo, un misto di profumi speziati, di cibi esotici e fish and chips, e all'alloggio che mi era stato prenotato, una camera al Thistle Hotel, davvero troppo costosa per una ragazza che partiva "senza arte né parte"!<br />
Di quella notte da sola, senza poter condividere quei momenti con anima viva, ricordo il rumore fortissimo del vento che sentivo ululare fuori mentre ero accucciata sotto le coperte, stanchissima e ignara di cosa mi aspettasse dal giorno dopo.<br />
Ho chiuso gli occhi pensando che quello era il vento del nord e che io ero proprio nel luogo in cui desideravo essere.<br />
<br />thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-67397711204537676472019-08-30T13:00:00.001+02:002019-08-30T13:00:56.804+02:00Perchè la ScoziaPerchè sogno ancora la Scozia dopo il mio primo soggiorno lì nel 2002/2003?<br />
Gli anni sono passati ma la nostalgia per quella terra che sento come casa mia è aumentata, invece che scemata.<br />
Ogni tanto metto a tacere il sogno, il desiderio di partire, poi prepotentemente questo pensiero riemerge dal mio inconscio e mi allaga, superando gli argini della ragione.<br />
Ora, devo dare atto a me stessa che questi argini nel 2018 li ho spazzati via col mio ritorno in Sardegna, dopo 26 anni...e chissà, forse proprio questa scelta così coraggiosa mi ha ridato la forza per aspirare a ben altre mete, anzi, ALLA META.<br />
Spulciando vari blog mi sono imbattuta in quelli di <a href="http://www.appuntidiviaggio.com/">Ilaria Battaini</a> e <a href="http://www.nelcuoredellascozia.com/">Beatrice Roar</a> e ho acquistato il loro libro: la porta della mia vita si è spalancata di nuovo verso il nord.<br />
Sognavo la Scozia molto prima della chiamata da parte del Consolato di Edimburgo, avvenuta in un uggioso pomeriggio del novembre 2002, mentre ero a casa di una mia amica a preparare dei biscotti.<br />
Non ricordo quanto tempo prima, forse due anni, avevo presentato la mia candidatura per le supplenze all'estero, attraverso il MAE (ministero degli Esteri), visto che ancora non avevo un posto fisso da insegnante in Italia.<br />
A dire il vero non insegnavo proprio; pur avendo superato il concorso ed essendo in una graduatoria per la chiamata in ruolo, ancora mi mantenevo lavorando nei ristoranti, unica entrata certa in quel momento.<br />
Eppure sognavo, e non solo ad occhi aperti.<br />
Sognavo, la notte, bianche casette, ponti, mare. Era la Scozia.<br />
Comunque in quel lontano pomeriggio di novembre la mia vita è cambiata per sempre.<br />
Era la direttrice in persona a chiamarmi, dicendomi che era un'occasione che capita una volta ogni 1000 (e pensare che a me capitò anche l'anno dopo, con una chiamata da Madrid, ma ahimè avevo appena preso servizio in italia e non potei partire) e che non potevo lasciarmela sfuggire.<br />
Infatti sono saltata sul mio treno, quello famoso che passa una volta sola.<br />
Ricordo ancora il costo di quel primo biglietto aereo per la Scozia: 800 euro con la British Airways!<br />
Nel giro di 5 giorni ho preparato il necessario e sono partita, destinazione GLASGOW.<br />
<br />
To be continued...thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-74056883092562738802019-07-24T17:16:00.000+02:002019-07-24T17:16:38.509+02:00Vite che vannoOggi appena tornata a casa, a Budoni, ho sentito l'odore del mare.<br />
Sono stata via solo tre giorni. Eppure appena scesa dalla macchina ho percepito subito il suo odore inconfondibile.<br />
Questa è pura ricchezza.<br />
<br />
C'è molta differenza tra il luogo dove sono nata (Busachi) e quelli in cui ho vissuto dopo: non ho mai abitato vicino al mare.<br />
Ora se non fossi così pigra lo raggiungerei a piedi in soli 20 minuti di camminata sostenuta.<br />
<br />
Nel mio paese non c'era il mare, ma un paesaggio rosso di trachite. E muri alti, case a più piani, cortili e portoni. Bellissimi portoni tipici, stile spagnolo, credo.<br />
Sos pottalles (non so se si scriva così).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-6FOYuHkv1SE/XThv4Mid0FI/AAAAAAAAAms/eLyBt938YpgwuUPFdkhYOXFpDBV1fJzvQCLcBGAs/s1600/portone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="810" data-original-width="1080" height="300" src="https://1.bp.blogspot.com/-6FOYuHkv1SE/XThv4Mid0FI/AAAAAAAAAms/eLyBt938YpgwuUPFdkhYOXFpDBV1fJzvQCLcBGAs/s400/portone.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Dietro a questi portoni di solito si apre "unu fundagu", una sorta di scantinato coperto da una volta, oppure un cortile interno dove si svolgeva gran parte dell'operosa vita familiare quando in casa si producevano quasi tutti i beni di consumo: dal cibo agli indumenti.<br />
Sa cottiggia, si trovava all'interno.<br />
Da piccola ero curiosa di sbirciare oltre i tanti portoni.<br />
Magari nel cortile c'era un pozzo, o un rigoglioso albero di giuggiole, o un melograno, o dei fiori.<br />
Oggi dietro questi portoni c'è solo il silenzio lasciato da chi un tempo vi abitava e ora non c'è più.<br />
Ogni volta che torno lì, il paese è più taciturno, delle migliaia di abitanti di 50 anni fa restano poche centinaia, la maggior parte di loro è anziana.<br />
Un tempo le strade brulicavano di vita, le chiacchiere delle massaie che cianciavano fin dall'alba non permettevano certo di stare a letto fino a tardi. Le persone si facevano visita a tutte le ore e la caffettiera era sempre pronta sul fuoco.<br />
C'era molta condivisione, ci si aiutava, o almeno così mi sembrava.<br />
Ora un velo grigio pare avvolgere il paese.<br />
Provo una stretta al cuore ogni volta che ripenso a tutta quella vita e all'assordante silenzio di oggi.<br />
Quando ero bambina e mia nonna mi portava con sè in chiesa o a fare delle commissioni provavo sempre la stessa fitta al cuore ogni volta che vedevo una persona anziana.<br />
Gli anziani mi fanno pensare alla morte.<br />
Vedevo e vedo il peso degli anni sulle loro spalle e in qualche modo me ne sento responsabile. Pensiero sciocco e infantile forse, ma è questo che provo.<br />
Naturalmente nel gruppo delle persone che sono invecchiate ci sono i miei genitori, e i genitori delle mie amiche, e i pochi zii rimasti, e gli insegnanti che ho avuto, e i vicini di casa.<br />
Molte persone care se ne sono andate negli ultimi anni.<br />
Ieri ho salutato una cara zia di 99 anni che essendo rimasta vedova si trasferirà in continente dalla figlia.<br />
E' nell'ordine delle cose.<br />
Partirà tra un mese e non tornerà più al paese se non per essere seppellita, così ha detto.<br />
Sono tornata a casa col magone. Poi ho recitato daimoku e ho lasciato andare questo triste pensiero, triste e inutile, perchè 99 anni di vita in salute e relativo benessere non sono da tutti, mia zia ha potuto festeggiare ben 75 anni di matrimonio!<br />
Certo, vedere un'altra porta chiusa sarà doloroso, ma cercherò di trasformare il dolore in gratitudine per tutte le volte in cui sono stata felice in quella casa.<br />
La vita è come l'acqua, non le si può impedire di scorrere.<br />
<br />thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-44019133312835573242019-07-20T16:09:00.002+02:002019-07-20T16:09:33.710+02:00Sardegna un anno dopoUn nuovo anno di me.<br />
E' stato come rinascere; nello stesso luogo ma anche in un altrove indefinito, perchè nessun luogo rimane quello che era, e pure noi, non siamo più gli stessi.<br />
E' come aver fatto un tuffo ed essere riemersa dall'altra parte del mondo.<br />
Eppure quello che ho attraversato a ritroso è semplicemente il Mar Tirreno; eppure quello era il mio oceano.<br />
Per un sardo, qualsiasi terra al di là della propria isola è un continente lontano.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-7gh7dwTzrM8/XTMcU2mq8oI/AAAAAAAAAl4/3N0ouh954l8vBJX43m5b8eEQIWCTfTV0ACLcBGAs/s1600/tavolara.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="810" data-original-width="1080" height="300" src="https://1.bp.blogspot.com/-7gh7dwTzrM8/XTMcU2mq8oI/AAAAAAAAAl4/3N0ouh954l8vBJX43m5b8eEQIWCTfTV0ACLcBGAs/s400/tavolara.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Nel mio orizzonte ora c'è Tavolara, isola nell'isola, maestosa e fiera, l'Hermea Insula che fin dai tempi antichi accoglieva i naviganti che raggiungevano il golfo di Olbia, città dalle mille contaminazioni, unica città greca in Sardegna.<br />
Olbia significa felice. E in questo anno sono stata davvero felice.<br />
Primo elemento di felicità: il blu; poi il sole, la luce, l'orizzonte lontano, il profumo della terra.<br />
Ho ritrovato un'isola vecchia ma anche nuova. Un'isola più grande di come la ricordavo, con luoghi apparsi dal nulla che hanno occupato lo spazio che conservavo nei ricordi.<br />
Anche la gente sembra diversa, ma in fondo in fondo, è sempre la stessa, come me.<br />
E' stato strano ricominciare una nuova vita nella terra a cui appartengo, ma non nel paese in cui sono cresciuta.<br />
Abitare al mare dà alla vita un altro sapore, apre la porta a nuove abitudini e queste suscitano nuovi desideri.<br />
Mai come quest'anno la mia vita si è svolta all'aria aperta, per riconquistare tutti i raggi di sole persi in ventisei anni di lontananza.<br />
L'autunno e l'inverno sono stati scanditi dal rumore del vento e delle onde, tutti i giorni, in una sorta di danza con l'universo, a ricordare quanto la nostra vita sia legata agli elementi naturali.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-y60Z6Kv893I/XTMfKtO9LfI/AAAAAAAAAmE/DVTcJeSMgjwHGirFT7BK3NJ32kUPhZAyQCLcBGAs/s1600/acqua.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="810" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-y60Z6Kv893I/XTMfKtO9LfI/AAAAAAAAAmE/DVTcJeSMgjwHGirFT7BK3NJ32kUPhZAyQCLcBGAs/s400/acqua.jpg" width="300" /></a></div>
<br />
Acqua. La mia vita qui è legata principalmente all'acqua. Da essa sta prendendo forma la nuova me.thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-68648978352572178162018-07-01T20:51:00.001+02:002018-07-01T20:51:57.825+02:00Arrivederci SpoletoAlla fine sono passati vent'anni dal giorno in cui mi sono trasferita in questa città. I primi anni sono vissuta nella stessa zona in cui abito ora, per poi trasferirmi al centro storico e poi nella parte appena fuori, nei miei anni di matrimonio. Di questa città mi colpì il profumo di rose e gelsomino in primavera e di cibi cotti alla brace in inverno.<br />
Dei luoghi io ricordo odori e profumi. L'odore di Spoleto sa di buono e di buona cucina, specie di ottime carni alla griglia.<br />
Delizia del palato e degli occhi, ho camminato tanto lungo vicoli irti che mettevano a dura prova i muscoli, ho passeggiato nel bosco, mi sono fermata al sole nelle piazze sentendomi felicemente di passaggio.<br />
Dovevano essere 6 mesi...e invece...<br />
Le amicizie più care le ho strette negli ultimi 10 anni; qui la gente è guardingo e difficilmente fa il primo passo con " quelli di fuori", ma io mi sono sempre sentita a mio agio e fortunata a vivere in un posto così bello.<br />
Mi fa un certo effetto partire, mancano solo due giorni e io non realizzò chiaramente il salto che sto per fare.<br />
Per settimane ho salutato persone, col cuore in mano da entrambe le parti; già c'è la nostalgia, la mancanza.<br />
Poi ci sono i luoghi: la scuola in cui ho insegnato per tanti anni, il ristorante romantico, il mio bar preferito per l'aperitivo, il macellaio di fiducia, il verduraio, la mia parrucchiera del cuore, e tanto tanto altro.<br />
Il profilo della Rocca e del campanile del Duomo rimarrà impresso nella mia memoria per sempre, come i tramonti che ammiravo verso ovest, quell'ovest che poi mi ha prepotentemente chiamato.<br />
E ora fisso i tanti scatoloni in cui ho suddiviso la mia vita; a tratti mi sento sembrata, ma poi mi dico che per rinascere bisogna per forza perdersi.<br />
Mi ritroverò in Sardegna, sono pronta!<br />
<br />thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-48516825645123395712018-06-11T16:49:00.001+02:002018-06-11T16:49:30.428+02:00The dreamy teacher torna a casaEbbene sì, dopo 26 anni farò il mio viaggio a ritroso, per approdare nuovamente nella mia terra.<br />
Ci pensavo da qualche anno: i miei genitori di colpo invecchiati mi hanno fatto riflettere sul senso di questa lontananza, ormai fine a se stessa, dopo la fine del mio matrimonio.<br />
Amo Spoleto, amo i miei alunni...ma la famiglia è la famiglia. E la traversata ha raggiunto costi proibitivi.<br />
Seppur a malincuore, il richiamo di casa ha vinto e ad aprile ho presentato domanda di trasferimento...e l'ho ottenuta!<br />
Olbia è la mia destinazione.<br />
Ora sto cercando di rinchiudere in valigie e scatoloni queste decenni di vita "nel continente"...un tir non basta!<br />
Mi dispiace aver deluso qualcuno, per esempio i miei bimbi ai quali ho dato un grande dolore...ma è la vita. Non li dimenticherò mai, mai, mai!<br />
<br />thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-10700911413503168892017-12-03T21:18:00.000+01:002017-12-03T21:18:47.505+01:00La scuola post VacciniOrmai sono una voce fuori dal coro, e lentamente mi preparo al commiato.<br />
Sono arrivati altri momenti come questo nella mia vita, momenti in cui ho percepito la fine di qualcosa. Dapprima una semplice sensazione di "aria" che mi avvolge, una brezza che ha un odore diverso, poi lentamente sensazioni fisiche sempre più chiare, come la nausea a frequentare gli stessi ambienti, vedere le stesse persone.<br />
Non per loro, non ce l'ho con nessuno, ma per la tossicità della relazione, della situazione.<br />
Arriva il momento in cui si capisce che in un luogo si è dato e preso tutto, e allora non resta che studiare un'uscita di scena dignitosa e poco appariscente.<br />
Dopo i mesi estivi trascorsi a studiare documenti riguardanti l'assurdo obbligo vaccinale, i piani di sterminio studiati dai nostri politici e politicanti, dopo la consapevolezza che se nessuno ha voluto fermare una legge che lede il diritto alla salute delle persone, non mi aspetto molto altro da questo Paese, non in meglio almeno.<br />
So benissimo da che parte sto:dalla parte della libertà.<br />
Difenderò quella dei bambini, come ho già fatto, dichiarandomi obiettore di coscienza in materia VACCINI, rifiutandomi di partecipare alla vergognosa raccolta dei certificati vaccinali che le segreterie e i dirigenti hanno appioppato ai docenti, in barba alla privacy, ho subito per questo un richiamo del mio dirigente, e ho capito ancora meglio da che parte voglio stare.<br />
Non con la massa, non con i pecoroni, non con i paurosi.<br />
Voglio stare con i saggi coraggiosi, quelli che goccia dopo goccia consumano la roccia, quelli che aprono sentieri laddove non ce ne sono.<br />
Sento profondamente di non essere in vendita in un'epoca in cui le persone sono semplicemente merci a basso costo.<br />
Bene, nel momento in cui pure noi insegnanti saremo ricattate per la vaccinazione coatta, io so già che non mi piegherò per tenermi un lavoro che sta diventando disumano.<br />
L'insegnamento viene impoverito giorno dopo giorno, anche se noi docenti stoicamente cerchiamo di resistere, i bambini poverini minati fisicamente e psicologicamente da ogni sorta di sperimentazione non dichiarata ( e i vaccini lo sono)...per cui è tempo di studiare il piano b.<br />
Primo passo: rientrare in Sardegna col trasferimento, poi chissà.<br />
Resilienza e speranza.<br />
<br />thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-80029442563510066372017-09-03T15:18:00.002+02:002017-09-03T15:18:58.424+02:00Riavvolgete la pellicola, per favore!Il cielo è un ombrello di nuvole che si apre e si chiude, nuvole vere, almeno sembra.<br />
Sprazzi di grigio stingono i palazzi, è incredibile che dopo tutti questi anni ci siano ancora vie che non ho percorso, in questa città. Quartieri visti solo marginalmente, senza attraversarli.<br />
C'è sempre un altrove, ovunque si è. Il problema è che io in questo altrove vorrei perdermi, senza riprendere la routine.<br />
Il film dell'estate è iniziato il 3 Luglio, dopo che il mio indice ha premuto la parole SUBMIT nel Report Finale Erasmus, a conclusione di un anno di mobilità del personale.<br />
Siamo partite in 14 per frequentare dei corsi all'estero, grande esperienza da tutti i punti di vista; poi è iniziata la sperimentazione in classe, sopratutto con attività di teatro in Inglese.<br />
Abbiamo lavorato tanto. Il nostro lavoro è stato apprezzato e il Report è stato valutato benissimo, il saldo del budget è arrivato dopo solo 15 giorni. Chiuso questo capitolo.<br />
Oggi è una delle solite domeniche fumose che annunciano il lavoro.<br />
Io sento aria d'Irlanda senza un perchè, consumo immagini della Scozia come se fossero cioccolatini, sogno una vita alternativa, un cambiamento.<br />
Sì, vorrei tornare indietro esattamente di due mesi, rivivere quei bellissimi giorni in mia compagnia, ad Alghero, evitare l'abbuffata di formaggi sardi che mi ha steso a letto per una settimana, impedendomi di andare al mare, chiacchierare di più con i miei genitori e con le mie amiche d'infanzia.<br />
Un soffio. Sessanta giorni in un battito di ciglia.<br />
Domani il primo Collegio Docenti dell'anno, un anno già minato in partenza dall'assurda legge sui vaccini obbligatori e dalle ultime disposizioni che stabiliscono che anche con più insufficienze gli alunni non debbano essere bocciati.<br />
Ottima questa Buona Scuola! Un flop annunciato al quale non avevo voluto credere.<br />
Il mio ruolo appare sempre più inutile. E' difficile mantenersi "dreamy".<br />
Il mio quindicesimo anno di insegnamento, il volto dei miei alunni al momento è l'unica molla che mi spinge ad aprire la porta e rimettermi in pista.<br />
Buon inizio, è un po' come Capodanno!<br />
<br />
<br />
<br />thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-35576455913003350222017-08-23T18:23:00.001+02:002017-08-23T18:23:03.456+02:00Sarò sempre un'isolanaVoglio una vita color turchese. E stavolta me la prendo.<br />
Distese d'acqua e toni di blu che scivolano l'uno nell'altro. Questo mi appaga e altro non chiedo.<br />
Chi nasce in un'isola può girare tutto il mondo (cosa che comunque non ho fatto) e amare profondamente altri luoghi, ma poi, quando si sbarca di nuovo, si sente nel sangue che quello è il proprio posto.<br />
E non basta una vita per vedere tutto nella propria isola.<br />
Prendiamo Alghero, città che amo, quest'anno ci sono stata due volte e nonostante abbia percorso il centro storico più e più volte, sono stata rapita sempre da nuovi particolari.<br />
Prendiamo poi la mia lingua d'origine, il sardo. Ad un certo punto, mi manca il suo suono, e mi struggo ascoltando dei cd che ho qui con me, nel continente.<br />
Sento il desiderio di ascoltare dal vivo i concerti dei tenores, partecipare alle feste folk, leggere della nostra storia, delle nostre tradizioni, parteciparvi.<br />
Da quando il mio amico Basedow ha fatto il suo ingresso nella mia vita, 16 anni fa, ho dovuto assumere farmaci che purtroppo interferiscono con la memoria. Provo disagio, perchè è difficile ricordare i particolari di testi lunghi e letti molto tempo fa, oppure confondo le cifre di date e orari. Ora ho un'agendina sempre in borsa.<br />
Credo che questo "handicap" sia tra i motivi che mi spingono a tornare, tornare nella mia terra per poter affogare i miei pensieri davanti al mare, cullata dal vento.<br />
Desidero dedicarmi ai miei genitori ormai anziani e regalare anche la mia esperienza professionale ai miei piccoli conterranei.<br />
Ci credo fortemente.<br />
A un isolano basta poco per vivere, quando ha la libertà.<br />
Non servono fronzoli o oggetti, abbiamo già tutto.<br />
Da ragazza percepivo la fine dell'isola come muro, limite invalicabile.<br />
Ora vedo un unico vasto orizzonte, una terrazza sul mondo, un trampolino per nuovi viaggi, che sicuramente farò.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img alt="L'immagine può contenere: cielo e spazio all'aperto" height="400" src="https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/20031665_463150114038008_9167090616599145774_n.jpg?oh=f904ad79135b44593b6790e2b72dc0c2&oe=5A1649BA" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="293" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La casa dei miei sogni, ad Alghero</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img alt="L'immagine può contenere: cielo, crepuscolo, oceano, albero, spazio all'aperto e natura" height="300" src="https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/19905336_463706213982398_3883701083054215694_n.jpg?oh=c30eb34984a569ad4ad60dbbdf591f9a&oe=5A162633" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="400" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tramonto ad Alghero, amore puro<br /></td></tr>
</tbody></table>
thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-73387307916407121502017-07-09T17:55:00.002+02:002017-07-09T17:55:38.688+02:00La maestra torna a casa...per ricominciare a sognare!Sono passati quasi 25 anni da quando ho lasciato la mia casa e la mia terra adorata.<br />
Negli ultimi anni ci ho pensato e ripensato, tra mille dubbi e paure, le solite che mi bloccano a fasi alterne. Ho scacciato il pensiero più volte, quando mi sembrava di aver preso la sudata decisione subito dopo la disconoscevo.<br />
Ho scritto l'obiettivo mesi fa e ogni volta che lo guardavo mi venivano dei brividi non proprio positivi...<br />
Poi due giorni fa all'improvviso MI SONO SENTITA PRONTA.<br />
Nel vedere la mia stanza riempirsi di valigie per la TRAVERSATA estiva sono scoppiata a piangere, sia per la mia annosa paura di guidare (è il secondo anno che torno a casa in macchina da sola), sia per lo stress che questa partenza verso la Sardegna mi provoca da anni. Io in estate vorrei raggiungere la mia amata Scozia, o le Dolomiti, ma il primo pensiero è per i miei genitori e naturalmente desidero passare del tempo con loro.<br />
Così proprio dalla pancia e dal cuore, all'unisono è uscita la decisione di TORNARE.<br />
Mettere insieme le mie masserizie e fare la traversata per ricominciare una mia vita lì.<br />
Sì, torno a vivere in Sardegna. Un anno di tempo per la riapertura delle graduatorie per i docenti, con le dita incrociate affinchè si liberi un posto per me.<br />
Ne voglio parlare come se fosse cosa fatta, senza ombra di dubbio.<br />
E mi vedo, non al mio paese, che mi starebbe più stretto di 25 anni fa, ma nella città di Oristano, dove c'è tutto ma conserva la struttura di un paesone; da lì con pochi chilometri sarei al mare ogni volta che voglio. Belle passeggiate al mare, d'inverno, quando non ci sono i turisti. Mi godrò bellissimi tramonti, giornate più lunghe, inverni brevi. Vedrò i miei genitori di tanto in tanto e finalmente in estate partirò per le mie mete del cuore, al Nord.<br />
La Tirrenia non incasserà più il mio annuale migliaio di euro (quando va bene).<br />
Questo è quanto.<br />
Decisione presa, vedo tutto sotto un'altra luce.<br />
<br />
<br />thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-74223362360774528572017-05-03T07:45:00.001+02:002017-05-03T07:45:36.873+02:00COMING SOON...Ciao a tutti, ci sono ancora!<br />
Quanti mesi lontano dal blog...e quante cose sono successe nella mia vita!<br />
Torno nei prossimi giorni...aspettatemi!!!thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-72883370248096701502016-11-05T08:03:00.003+01:002016-11-05T08:03:35.618+01:00TERREMOTIScusate la mia assenza, ma ero troppo presente a me stessa.<br />
Bypasso la meravigliosa esperienza della Mobilità Erasmus a Southampton e vado dritta nel cuore della terra, al terremoto.<br />
I terremoti sono di diverso tipo, e l'ho imparato ancora una volta facendo i miei privati e personali esperimenti in cerca della verità.<br />
Dopo il danno alle persone e alle cose arriva il danno morale, cioè forse il danno morale era arrivato prima ma ancora non era evidente.<br />
Bisogna dare tempo al tempo.<br />
Sto giusto ascoltando il TG e come al solito sento "cronache di disastri annunciati", edifici mal ristrutturati, non controllati ecc. Se penso alla scuola di Amatrice che si è sbriciolata mi vengono i brividi. Potevo esserci io con i miei allievi, potrebbe succedere a me nella mia scuola, se verrà dichiarata agibile e invece magari non lo è.<br />
Il mistero ha avvolto i controlli sugli edifici pubblici, solo grazie ai passanti o a fughe di notizie semi ufficiali ci siamo fatte un'idea della situazione statica degli edifici scolastici.<br />
Per poi scoprire che noi insegnanti non abbiamo più il diritto di parola, non possiamo esprimere pareri diversi pena la pubblica offesa con gogna in piazza.<br />
Il terremoto a me è servito a capire il mio ambiente. Io ho ancora una volta promesso a me stessa che mi batterò per la verità, come un tempo chi mi ha preceduto ha combattuto per la libertà di stampa, di parola, di religione, di voto.<br />
Vi sembrano diritti scontati? Siete degli illusi.<br />
Ho un gran fiuto e ho sentito puzza di bruciato da lontano. Ho lanciato l'esca ed il pesce ha abboccato.<br />
Fin troppo scontato. Chi te lo fa fare, vi chiederete. Saranno state le letture dei giganti della letteratura in gioventù, la mia prof. di lettere che alle medie ci faceva studiare gli scritti di Antonio Gramsci, sarà stato mio padre che è come me, o io come lui, la mia passione per Immanuel Kant e il suo "imperativo morale".<br />
Ad un certo punto della vita, toccando l'umiliazione e il dolore con mano, bisogna decidere da che parte stare, e imparare a usare la propria voce per dire e chiedere VERITA'.<br />
Ho sempre in mente le ultime pagine del libro "Se questo è un uomo" e spero che chi non le ha lette le legga.<br />
Il monito "voi che vi sentite sicuri nelle vostre case...".<br />
Nessuno è al sicuro, attenzione ad avere un atteggiamento dimesso con la convinzione di non andare incontro a problemi. Il fuoco arriva sempre ai piedi. Stiamo vigili, sempre.<br />
IO NON SONO IN VENDITA.<br />
A presto.<br />
<br />
<br />thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-63412381347183219732016-09-23T20:52:00.000+02:002016-09-23T20:52:01.943+02:00Erasmus è arrivato!Non so dove siano finiti questi mesi, presa dalle mille sfide del ricominciare.<br />
Ho continuato ad avanzare attimo dopo attimo scrivendo nuove pagine nel libro della mia vita (e trascurando il blog, ahimè).<br />
La sfida più grande che ho affrontato è stata sicuramente quella di prendere la macchina e arrivare in Sardegna, da sola, andata e ritorno.<br />
E fino all'ultimo ho pensato di autosabotarmi e cedere alle lusinghe del "tanto non ce la faccio".<br />
Arrivata al porto di Civitavecchia ho pianto come una cretina, presa da mille emozioni, mentre la tensione si allentava sentivo in me una nuova consapevolezza, quella che ogni giorno si fa più chiara:posso guidare la mia vita, posso farcela.<br />
<br />
Altra scoperta di quest'estate: le persone. Belle persone, che semplicemente ti aprono le porte del cuore e ti permettono di entrare e accoccolarti e fare le fusa.<br />
Persone che mi ispirano al cambiamento, che non mi fanno più rimanere imbrigliata nei miei limiti, stimolandomi a mettermi in discussione ogni giorno.<br />
<br />
E poi la soddisfazione di aver vinto il progetto Erasmus plus per la mobilità del personale all'estero. Dal mio Circolo Didattico partiamo in 14: Southampton, Worcester, Dublino, Exter, Helsinki, Malta sono nell'ordine le nostre mete.<br />
Io parto per la prima , dopodomani!<br />
<br />
L'impegno è immane, lo è stato per studiare il modulo di candidatura e lo sarà ora nella fase attuativa.<br />
Mi sento una piccola donna manager. L'altro giorno ero sul Frecciarossa per Milano, per un corso di formazione proprio sulla mobilità, ho passato un'estate a spedire mail, organizzare viaggi, preparare documenti e per fortuna ho trovato il supporto di persone davvero in gamba nella scuola ma anche presso l'Agenzia Nazionale.<br />
Oggi mi sento talmente stanca che ancora non ho messo a fuoco che davvero il grande momento è arrivato.<br />
La valigia è ancora chiusa, ma questa sarà una serata di riposo, una sorta di trampolino per poi tuffarsi.<br />
Starò fuori 15 giorni e so che anche questa esperienza mi trasformerà!<br />
<br />
p.s. Da Southampton è partito il Titanic!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-onCe3T98TsA/V-V5iQzyJFI/AAAAAAAAAgE/FUUIq315eYIhsHywkT3jSkxDkSTIo89BACLcB/s1600/images.jpe" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="155" src="https://2.bp.blogspot.com/-onCe3T98TsA/V-V5iQzyJFI/AAAAAAAAAgE/FUUIq315eYIhsHywkT3jSkxDkSTIo89BACLcB/s320/images.jpe" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-55669905975344025312016-07-12T11:15:00.000+02:002016-07-12T11:15:33.184+02:00Vivere in provinciaSono nata in un piccolo paesino e ora vivo in una paesone. Sembra che non sia cambiato nulla.<br />
Certo, qui ci sono i negozi, tante macchine, persone in tiro che passeggiano, ma è pur sempre un paesone.<br />
Io sono "di fuori" e il fatto che la mia fetta di felicità io me la stia prendendo qui offende qualcuno. Così pare. Pare che il blog sia addirittura offensivo.<br />
Spero che la persona che così lo giudica smetta di leggerlo, non era e non è mia intenzione offendere nessuno e non si può pensare di applicare il proprio modo di pensare alla vita degli altri.<br />
Per alcuni esiste l'amore (ma conosceranno quello vero e puro?) o l'odio, e non si capacitano di come una persona possa andare avanti con la propria vita guidata da un altro sentimento:la gratitudine.<br />
Un sentimento che ti permette di guardare al passato con un sorriso, felice dei momenti vissuti, profondamente sicura che la vita va proprio nella direzione in cui deve andare e quando una porta si chiude è perchè proprio doveva essere così.<br />
Il mio parlare di LIBERTA'non può essere letto da tutti allo stesso modo, pare che questa parola spaventi qualcuno.<br />
La mia profonda libertà di vivere la mia vita assumendomi la responsabilità di quello che faccio è inalienabile, nessuno può sindacare le mie azioni, peraltro sempre, a mio avviso, rispettose del prossimo.<br />
Pertanto chiunque cerchi di leggere il mio blog cercando "il pelo nell'uovo" può usare il suo tempo per altre faccende, magari per osservare la propria vita e chiedersi perchè in fondo in fondo invidia la mia.<br />
thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-59809098999889394112016-06-21T07:22:00.002+02:002016-06-21T07:22:34.045+02:00Dall'altra partePoi si arriva dall'altra parte, dopo un lungo cammino accidentato in cui utilizzi tutte le forze che hai, fino a vedere di nuovo la luce fuori.<br />
Quanta fatica esplorarsi, sopratutto quando gli altri intervengono con commenti e consigli non richiesti, rendendo il lavoro doppiamente faticoso: capirsi e non farsi sviare dal giudizio altrui.<br />
Per fortuna riesco sempre a mantenere la mia autonomia di pensiero.<br />
E' iniziata la mia nuova vita, in una casa di una zona popolare, casa che sento più mia che mai, piena di luce, con due terrazzini dai quali ammiro le stelle la sera e la luna, quando c'è.<br />
Pazienza per i mobili vetusti, il lavandino dei Puffi, qualche crepa sui muri, dover di nuovo fare i conti al centesimo per arrivare a fine mese: questa casa significa LIBERTA'.<br />
E' stata dura, ma sono riuscita a riprendermi in mano la mia vita, e da una decisione sofferta stanno nascendo belle opportunità di crescita.<br />
Durante il trasloco, fatto quasi interamente da sola, mi sono rovinata le mani, sembravano quelle di un muratore, la fatica certi giorni è stata quasi insopportabile, e pure sarei dovuta stare a riposo visto che avevo fatto la terapia con lo iodio radioattivo, ho tenuto duro.<br />
La motivazione è stata talmente forte che sono arrivata dove volevo.<br />
Il mio nuovo cammino sulle mie sole gambe è iniziato. Ho riacquistato serenità, libertà di fare ciò che ritengo giusto, senza dover essere diversa da quello che sono.<br />
Ci sono voluti anni di sofferenza, anni nei quali ho cercato di soffocare la mia vera natura, rischiando di perdermi definitivamente.<br />
La vita, fortunatamente, ci dà tutto ciò di cui abbiamo bisogno, dobbiamo solo essere aperti e accogliere ciò che arriva.<br />
Prima di tutto stavolta mi sono accolta, rischiando tutto, anche la faccia.<br />
Lo rifarei 100 e più volte.<br />
Mai rinnegare i propri sentimenti o le proprie sensazioni, per la paura di rompere le convenzioni sociali.<br />
Il mio viso è cambiato, me lo dicono tutti, e pochissimi sanno cosa è successo nella mia vita, il punto è che mi sento bene, davvero bene.<br />
Ora posso ricominciare a scrivere!<br />
thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-26280173556933836032016-05-08T11:04:00.001+02:002016-05-08T11:04:49.641+02:00Senza titoloCerte giornate non hanno nome, come questa, giornate in cui si è contemporaneamente in luoghi diversi, in attesa del taglio definitivo.<br />
Il cielo grigio che ricorda che la vita è una marea di gioia e malinconia e l'ho sempre detto, accolgo entrambe anche quando la mia umanità vorrebbe respingere ciò che fa male.<br />
Nella mia testa un orologio ha misurato giornate di dubbio e domande profonde, le emozioni strozzate tra testa e cuore, ferme in gola, fino a soffocarmi.<br />
Poi ho visto l'azzurro davanti a me, sentito di nuovo che siamo stolti quando crediamo che la vita sia qualcosa di immutabile, la vita è IMPERMANENZA e guai a volersi arroccare in posizioni di difesa, il cambiamento è VITALE.<br />
Per cui, ho cercato dentro di me un coraggio che da qualche parte doveva essere, ho preso la rincorsa e mi sono tuffata.<br />
Spiegherò meglio nei prossimi giorni, mesi.<br />
Ora è tutto in fase di ricostruzione.<br />
a presto!thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-55508565160059241072016-03-04T21:18:00.003+01:002016-03-04T21:18:53.786+01:00Perchè certi sentimenti sono davvero eterniLa bellezza della nostra esistenza è per me indiscussa, se c'è da soffrire soffro, se c'è da gioire gioisco.<br />
Ogni momento ha la sua intrinseca preziosità, così struggente, a volte, da farmi commuovere. sopratutto quando l'infinito si infila nei miei giorni, all'improvviso.<br />
Il sentiero dell'amicizia l'ho percorso e lo percorro affidandomi come un bambino, fidandomi del mio istinto che mi portava e mi porta a trovare persone a me affini, capaci di guardare nella mia anima senza strapparla, permettendomi di fare altrettanto.<br />
Sono stata molto fortunata, lo affermo senza alcun dubbio.<br />
Era bello, Francesco, stare seduta sulle panchine dei giardinetti, a Macerata, e fantasticare del nostro futuro, parlare della nostra terra lontana, confidarti i miei sfortunati amori, le mie delusioni ma anche i miei entusiasmi.<br />
La nostra amicizia ci ha portato delicatamente lontano, fino ad un altro luogo magico per entrambi. Ritrovarsi sulle Dolomiti è stata una grande emozione e la conferma che i sentimenti veri resistono al tempo, non hanno bisogno di appuntamenti formali, di obblighi, di attese disattese. Ci si ritrova perchè è semplicemente naturale che sia così.<br />
Così come diventa naturale scriverti una lettera, a mano, dopo tante fredde mail, passare una mattina a trovare le parole giuste per continuare a raccontarmi in due fogli fitti fitti di parole.<br />
Si inizia a parlare come se 20 anni non fossero mai trascorsi. Si riallacciano idee, sogni e nuove consapevolezze in continuità perfetta.<br />
Nessuno strappo. Sicuramente più affetto da darsi, più profondo.<br />
E poi c'è un volto che mi è rimasto stampato nel cuore di bambina delle scuole elementari, poi ragazza, poi donna.<br />
Il confine tra amore e amicizia confuso, liquido nel tempo infinito che ci ha separato.<br />
dove sono finiti i giorni l'una senza l'altro?<br />
Abbiamo camminato per trent'anni per ritrovare il suono della nostra voce.<br />
Il tempo ci è stato amico, risparmiandoci i tafferugli tra innamorati e preservando i frutti di una cara amicizia.<br />
Guarderemo di nuovo, un giorno, il sole tramontare a ovest, insieme?<br />
Intanto tengo stretti i ricordi che mi fioriscono nella memoria.<br />
<br />
Ogni giorno mi perdo nel candore della vita, vista anche attraverso gli occhi dei miei alunni, coccolata dalle loro parole di miele e mi dico che sono una privilegiata.<br />
Torno io stessa bambina e cerco di asciugare ora le lacrime di allora, per far sorridere gli altri.<br />
" Siete buffe voi due"- ha detto L. oggi a me e alla mia collega.<br />
Gli ho risposto che noi maestre siamo "obbligate" a far ridere i bambini.<br />
Come non dire grazie ad Annalisa, mia amica e complice in questi anni di "apprendistato" per diventare maestra-streghetta.<br />
Mancano giusto tre mesi alla conclusione di questo anno scolastico e nel mese di Maggio starò lontano dalla scuole perchè sarò radioattiva (seguirà post ad hoc)...perciò inizio a fare i miei conti...col sapore della mia piccola grande vittoria: l'aver capito profondamente cosa mi serve per essere davvero felice.<br />
thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-47006436993809418252016-02-07T18:44:00.001+01:002016-02-07T18:44:31.062+01:00Da che parte stai?Mi ha particolarmente colpito la morte di Giulio Regeni, un altro eroe dei nostri tempi,un "ricercatore di verità", come è stato definito.<br />
Un altro giovane che si batteva per trovare risposte, denunciare abusi e oppressione, agitare le coscienze per illuminare l'oscurità che avvolge questo nostro tempo così difficile.<br />
Credo sia sempre più importante prendere una decisione, dichiarare da che parte si sta e poi agire coerentemente con i propri principi. <br />
Le nostre piccole vite sono strettamente legate alla vita di tutto il genere umano ed è da stolti credere di poter vivere al sicuro nel proprio orticello quando "nei quattro angoli del Paese" (come recita uno scritto buddista) c'è guerra e carestia.<br />
Ognuno di noi deve alzare la testa, sollevare il proprio sguardo, affinare i sensi e capire che direzione prendere per creare valore, per ricostruire la dignità di un intero pianeta.<br />
Ora più che mai c'è bisogno di essere forti e generosi, rispettosi e determinati a combattere contro le ingiustizie.<br />
In Italia in questo momento si sta combattendo una battaglia per il riconoscimento dei diritti civili a tutte le persone, e alcuni politicanti si permettono il lusso di boicottare la richiesta del popolo che li ha eletti, con un vergognoso sfregio alla dignità profonda degli esseri umani.<br />
Popolo moderno governato da oscurantisti medievali.<br />
Italia culla del Rinascimento e insieme ancora ostaggio di menti tribali che negano ferocemente ai propri simili la possibilità di essere.<br />
Italia, Paese in cui la piazza si muove per negare gli altrui diritti, per difendere i delinquenti e coprire i mafiosi, invece di denunciare gli abusi di una politica corrotta.<br />
Italia, splendido Paese che non riesce a ricordare le proprie radici e le proprie lotte per la libertà, ostaggio di pochi individui guidati dai più bassi istinti; Paese nel quale gli onesti devono guardarsi alle spalle, rischiando quotidianamente la pelle, nel senso letterale del termine.<br />
Io so da che parte sto e rinnovo la mia determinazione di ricercare il Vero, sempre; non indietreggio per paura, uso la saggezza ma non arretro.<br />
Mi auguro che sempre più persone decidano di alzarsi da sole, prendendo in mano il proprio destino, creando valore proprio là dove sono, con le proprie peculiarità.<br />
Facciamo della ricerca del giusto la nostra missione, non si può più aspettare.<br />
" Triste il Paese che ha bisogno di eroi", si legge in un murales ad Orgosolo, in Sardegna.<br />
Solo ora ne capisco profondamente il significato.<br />
Grazie a tutti quelli che combattono. Ho bisogno del vostro esempio.<br />
thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-12553961245608286132016-01-11T08:53:00.000+01:002016-01-11T08:53:31.500+01:00Un nuovo annoLe vacanze di Natale sono iniziate tra attacchi di panico e mille cose da fare (i primi dovuti alle seconde), con il bel pacco sorpresa di mia suocera con un braccio rotto, il destro, tanto per gradire.<br />
Dopo il Natale qui, sono volata dai miei, a sorbettarmi problemi vecchi e nuovi, per fortuna quattro giorni sono volati. In compenso lì ho dormito tantissimo, ne avevo bisogno.<br />
La cosa più irritante sono state le continue domande da inquisizione delle solite <i>zieddas</i>, donne di una certa età le quali mi incalzavano con domande sul mio avere o non avere figli. Perchè non li hai? Non ne vuoi? Egoista. Non puoi averne? Poverina.<br />
Uno strazio.<br />
Una addirittura mi ha chiesto a bruciapelo: "Sei incinta?".<br />
Forse mi ha visto ingrassata? Bo. D'ora in poi credo darò risposte taglienti.<br />
Nessuno che ti chieda se sei felice ed in buona salute.<br />
Questa sovrastima della maternità l'ho sempre odiata. Dispongo dei miei ovuli come meglio credo e non voglio dovermi giustificare. Perchè proprio le donne hanno questa ossessione?<br />
Capirei più un uomo...mah.<br />
<br />
Finalmente il 1 Gennaio (dopo un faticoso ultimo dell'anno) siamo partiti per il mio adorato Sud Tirol.<br />
Breve tappa a Trento, giusto il tempo di visitare i mercatini, ammirare piazza Duomo illuminata e magnifica, il cielo terso alpino e gustare una fetta di torta Linz che non dimenticherò facilmente.<br />
Poi alla volta di Penia di Canazei.<br />
Di nuovo quel mondo che venti anni fa mi ha visto debuttare come cameriera, stesso albergo per anni, e lì sono tornata per rilassarmi.<br />
Albergo Monika, consiglio a tutti di andarci perchè il cuore di Monika e Renato è grande e generoso, mi hanno sempre trattato con affetto e hanno contribuito a rendermi quella che sono.<br />
La Val di Fassa è cambiata in questi anni, ma il fascino rimane.<br />
Ho rivisto le foto ieri sera e appaio davvero felice.<br />
Mi fa lo stesso effetto della Scozia: balsamo per l'anima e per il corpo.<br />
L'aria frizzante e l'odore della neve, il calore delle <i>stube</i>.<br />
Il naso che pizzica, la bocca che fuma, il corpo che si scalda con salite verso le baite.<br />
Autenticità, questo trovo tra i monti.<br />
E stavolta nel candore di un pomeriggio ho ritrovato un caro amico che non vedevo da ben 18 anni. Caro Francesco, ci sarebbe ben altro da scrivere di te e lo farò.<br />
Poi ancora ho assaporato semplicità, realtà, la storia del popolo ladino che già secoli fa era all'avanguardia, l'allegria della gente e la sua sapienza su come vanno le cose davvero.<br />
Per resistere a climi rigidi non si può improvvisare.<br />
La mia sensazione nella realtà in cui vivo tutti i giorni e che tutto sia artefatto, il saper fare si sta perdendo velocissimamente, sostituito da un'informatizzazione che sta disumanizzando tutto. In primis la scuola, ma questo sarà un altro post.<br />
<br />
Per ora auguro un Buon Nuovo Anno a tutti!<br />
<br />
thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9143257719726164046.post-18014496497292571402015-12-19T15:25:00.001+01:002015-12-19T15:25:20.889+01:00RiflessioniLa settimana scorsa sono riuscita a tornare nel mio amato bosco, mi sono allenata per tre volte, come facevo l'anno scorso, prima che tutta una serie di malanni mi bloccasse.<br />
I miei muscoli devono riacquistare forza, ma rispondono bene.<br />
Mentre camminavo ammirando i colori dell'autunno, ancora aggrappato agli alberi, mi son detta che i più bei ricordi della mia vita sono legati alla montagna e ai boschi.<br />
Il mare lo adoro, ma in definitiva le maree mi riportano solo ricordi di amori malinconici mai sbocciati davvero.<br />
I ricordi montani sono invece legati a leggende di fate, laghi arcobaleno, cerbiatti, e io che per anni ho goduto di paesaggi incantati nel cuore delle Dolomiti, nel pieno della mia gioventù, con il cuore stracolmo di sogni.<br />
Sono passati vent'anni da allora e ho rincorso certe idee di me che man mano stanno sbiadendo, emerge con gli anni la persona che sono davvero, che voglio essere davvero.<br />
Sfrondo i rami e ritrovo essenzialità.<br />
Una metamorfosi quotidiana.<br />
Mi guardo intorno e scelgo a chi ispirarmi, colgo differenze, le rispetto ma allo stesso tempo scelgo altro. Cerco similitudini, semplicità, passione di persone che ancora credono nel cambiamento.<br />
Io che negli anni scorsi ho lavorato a bellissimi progetti, quando neanche si parlava di merito e valutazione, ora vengo "bacchettata" dai lecchini di turno che per colpire il dirigente fingono di costruire, quando invece seminano discordia ed avvelenano l'ambiente.<br />
Non mi curo di loro, guardo e passo, costruisco come una formichina, dove posso, senza lamentarmi, come "L'uomo che piantava gli alberi".<br />
Mi vesto di sorrisi con questi piccoli uomini e donne che mi stanno riempiendo il cuore di amore e provo immensa gratitudine per poter svolgere un compito così importante.<br />
Non guardo più ai bambini con gli stessi occhi, non cerco avidamente di macinare nozioni (per quanto non lo abbia mai fatto)ma provo a suggerire un modello, ispirare, divertire, ascoltare.<br />
Provo io per prima ad imparare un modo nuovo di stare al mondo, ispirandomi proprio alla natura, alla quiete di un bosco in cui ogni elemento ha la sua funzione, svolta in armonia con il resto.<br />
Le foglie cadono una volta finito il loro ciclo vitale, grate all'albero che le ha sostenute, e così io accolgo l'alternanza delle stagioni nella mia vita, profondamente.<br />
Ciò che è stato ha avuto una funzione sicuramente benefica nella mia vita.<br />
Si sta per chiudere un anno, e io mi sento felice in un modo mai provato prima.<br />
thedreamyteacherhttp://www.blogger.com/profile/12159023731738789855noreply@blogger.com1