domenica 29 dicembre 2013

Frugando nei cassetti

In questi giorni tornata figlia mi sono concessa il lusso del dormire.
Io che mi sveglio di solito alle 6.00 tutti i giorni, ho invece dormito 12 ore per notte.
Ci e' voluta tanta pazienza per calarmi nel silenzio antico del paesello.
Ce l'ho fatta, pero', nonostante la marea di ricordi che mi ha assalito nelle ore passate a fissate un camino scoppiettante.
Stavolta non ho guardato foto, ne' letto lettere di ex...ma ho trovato un'agenda in fondo ad un cassetto.
Non era uno dei miei diari segreti, bensi' l'agenda nella quale prendevo gli appunti di Storia dell'Arte durante il primo anno di accademia.
Che bello e' stato rivivere quei pomeriggi a lezione, e che lezioni!!
I prof. Ci incantavano con le loro parole.
Tra gli appunti.c'erano le frasi che a lezione mi scriveva la mia carissima amica Stefania.
E poi altre frasi della mitica Katy, di Andrea e Luca.
Un pezzo di vita felice e intensa e' tornata a far parte del presente, e ho provato un'infinita gratitudine!

giovedì 26 dicembre 2013

Non fa per me

Che il Natale non fosse la mia festa preferita gia' lo sapevo, ma che non vorrei piu' festeggiarlo e' una nuova consapevolezza.
Non voglio spiegare le mie mille ragioni pubblicamente, per cui corro il rischio di passare per asociale, antipatica e musona.
La famigliola felice da Mulino.Bianco e' pura utopia e per le feste devo sempre augurarmi di uscire indenne dai piccoli / grandi malintesi che possono crearsi intorno ad una tavola incredibilmente imbandita, stando a stretto contatto con i parenti con i quali non si sente grande affinita'.
In quattro giorni di vacanza ho dormito e mangiato piu' del solito, letto tutti i blo, mandato centinaia di messaggi, guardato la tv...e ora che faccio?
Ormai disabituata al riposo, il mio cervello inizia a pensate negativo.
Scrivo questo post per ridere un po' di me, del fatto che il Natale e' una festa per saggi e io non lo sono per niente,; e' una festa per persone estroverse e io sono solitaria; e' una festa per bambini e io non lo sono piu'.
Tanto rumore per nulla. A me basta molto meno clamore. Il mio attimo fugace di Natale l'ho vissuto ammirando i presepi. Perdendomi nelle lucine di una sera sfocata, riscoprendo silenzi vecchi e nuovi.
Natale era ieri, ma mi pare sia durato fin troppo.
Ancora auguri a tutti!

lunedì 16 dicembre 2013

Un Natale semplice

Siamo di nuovo a Natale. Altro giro di boa. Tempo di bilanci, chiusure, rottamazioni...per poi lanciarsi nel nuovo anno con tutta la speranza possibile.
In questo quasi mese di silenzio ho solo pensato intensamente agli avvenimenti storici del momento, commuovendomi spesso e volentieri vedendo i nuovi e vecchi eroi del mio tempo.
Perchè poi mi accorgo che la storia è ora e  io ci sono dentro.
Le scene viste al telegiornale sulle disumane condizioni degli immigrati al centro di accoglienza di Lampedusa sono le stesse che ho visto nel film sulla prigionia di Nelson Mandela.
E quegli occhi grandi e profondi della gente d'Africa io non posso cancellarli dalla mia mente.
I loro diritti sono cuciti anche sulla mia pelle.
Ho ricordato le poesie di Ungaretti e Desmond Tutu studiate alle elementari.
Dirò sempre grazie alle mia maestre, così idealiste, così integre.
Come mai trent'anni fa ci parlavano continuamente dell'aparthaid, della schiavitù delle persone di colore, di diritti umani?
Erano già così avanti?
Già immaginavano cosa sarebbe successo?
Fatto sta che da quando avevo sei anni mi sono preoccupata dell'Africa.
E la mia bambola preferita si chiamava Dudù ed era di colore. Chissà perchè mia madre mi aveva comprato una bambola di colore. Nessuna delle mie amcihe ne aveva una così.
Sono tutte cose che mi vengono in mente ora, isolotti di ricordi che affiorano dalla mia memoria nebulosa.

                                                      

E po il pensiero della mia Terra.
Non si può lasciare un'isola, neanche se te ne vai a 17 anni.
Ne fai sempre parte. E l'isola diventa un modo di essere e sentire. Io sono un'isola.
Non potevo non commuovermi davanti alla Sardegna in ginocchio, dopo venti anni di miseria...il colpo di grazia.
E dentro quel colpo di grazia, sotto al fango, in mezzo all'acqua melmosa...è sbocciata l'idea di qualcosa di nuovo, di necessario.

                                                     

Rinascita. Rinascita. Rinascita. Se vi capita visitate il paese di Orgosolo (Nu) e scoprirete con quanta grinta il mio popolo ha difeso la sua terra. E' ora di tirar fuori di nuovo quella grinta.
Ricostruire. Prima lo spirito poi le cose. Poi ricucire le relazioni, seppellire l'odio e allacciare mani e braccia. Da soli non si va da nessuna parte.
                                                     
                                 
                                         Felice il popolo che non ha bisogno di eroi.

Quando ho visitato Orgosolo sono rimasta colpita da questa frase. Gli eroi entrano in gioco nel momento in cui bisogna fronteggiare grandi ingiustizie, rischiando anche la vita.
Credo che ci sia un disperato bisogno di eroi! Ma non per questo non si può essere felici.

Quest'anno voglio un Natale semplice, intimo.
Un momento universale e senza fronzoli in cui abbraccio idealmente le persone più care e vicine, ma anche quelle che non riuscirò a incontrare perchè hanno cambiato strada, perchè combattono in territori di frontiera, perchè hanno deciso di dimenticarmi.
                                               
                               
                                         Che sia un Natale vero, profondamente sentito.