mercoledì 31 ottobre 2012

Con la Sardegna nel cuore

Mentre l'autunno si veste d'inverno io percorro il mio viaggio a ritroso,
mi sciolgo nell'acqua e mi faccio mare.
Divento onda che si infrange a ovest.
Mi diverto tra i flutti, pesce e sirena, nuoto per ritrovare il mio approdo sicuro.
Gli isolani che hanno lasciato la loro terra sono esseri particolari.


Il maestrale è la mia musica.
Ma non è la sola.
I Sardi sanno essere molto silenziosi, poco inclini a confessarsi ma sempre con una poesia o una canzone sulle labbra.
Voglio dedicare a chi mi segue una canzone simbolo della mia terra, una canzone d'amore.



Il cantante Andrea Parodi, voce dei Tazenda, non è più tra noi.
Questo video è stata una delle sue ultime apparizioni.
Lo so, è malinconico, ma la sua voce pura è così bella, così leggera.
Spero vi piaccia.

domenica 28 ottobre 2012

Peccati e miracoli

 Venerdì ho scelto di essere leggera, leggerissima....
Io e una mia amica abbiamo preso il treno alla volta di Roma, sveglia alle 5.30 eccitate come per una gita scolastica, in testa sogni...molto materiali.
Siamo naturalmente approdate in Piazza di Spagna pronte a fare tanto shopping visivo nei migliori negozi.

Abbiamo iniziato alla grande con una colazione al
che
 ci è costata particamente come una cena in pizzeria, ma quando ne abbiamo varcato la soglia eravamo ignare del costo di un caffè.
E' stato uno schiaffo al minimalismo, ma eravamo partite con l'intenzione di peccare...
Ho osservato donne bellissime con i titoli nobiliari scolpiti sul volto non più giovane, altre snelle ed eleganti come fenicoteri, che si muovevano leggiadre tra antichi dipinti, perfettamente a proprio agio.
Voli pindarici per pochi attimi di vita.

Poi c'è stata l'incursione da Tiffany, adoro quelle scatoline color verde acqua elegantemente infiocchettate di bianco!
Poi via alla voltadelle borse....sì, materialismo puro. Bassi istinti.
Poi, c'è stata la redenzione.
E' tradizione, se si gironzola da quelle parti e si ha un minimo di fede, fare una capatina alla Chiesa di Santa Maria in Via ( o Madonna del Pozzo) dove sgorga ancora un' acqua miracolosa.
Per me si tratta di ricordare la gita dell'ultimo anno di magistrali, quando le prof. ci portarono lì per prendere quest'acqua benefica per superare gli esami e tovare l'anima gemella.
Diciamo che nel mio caso funzionò solo per gli esami.
Comunque, la mia amica voleva andarci e l'ho assecondata.

Tutti abbiamo bisogno di un miracolo.
Persone compite si avvicinavano al rubinetto santo per riempire piccoli bicchierini, rispettosamente.
Il primo miaracolo è credere nei miracoli.
Poi arriva una signora, apre il rubinetto, lo lascia aperto come se stesse a casa sua, inizia a riempire una bottiglia, poi un'altra, un'altra ancora, ancora una, poi un'altra e basta.
Il rubinetto sempre aperto.
Una bella scorta d'acqua santa da portarsi a casa.
Ma non soddisfatta, riapre il rubinetto, riempie uin bicchierino. Rubinetto aperto. Sorseggia, riempie ancora, sorseggia, riempie ancora.
Mia gitavo sulla sedia.
Finalmente paga, butta il bicchierino e con aria contrita esce.
Io la guardavo e mi sentivo molto Mafalda quando inizia a fare i predicozzi.

 Poi mi sono chiesta: di quale miracolo avrà avuto bisogno la signora, tale da richiedere quell'ingente quantità d'acqua?
Non sarà mica che con tutto quello sciupìo d'acqua avrà peccato a tal punto da azzerare il diritto al miracolo?



martedì 23 ottobre 2012

Passaggi


In questi giorni non ho molto tempo di scrivere, i giorni sono come un cane che si morde la coda, sono un battito d'ali, un fru-fru nell'aria.
Passano e basta.
Densi come il preparato della zuppa di ceci che ho usato per fare la frittata, naturalmente zuppa era e zuppa è rimasta: l'ho spalmata sul pane. Never mind!

Pensa e ripensa mi trovo a fare i conti con un altro anniversario: sono 20 anni che ho lasciato casa mia in Sardegna!
Dico, ci pensate? Venti anni!
Ero quasi maggiorenne.

Questo video mi ricorda quegli anni, quegli amori, quei mille sogni che mi hanno accompagnato in quel lungo viaggio  che ha dato il via alle mie peregrinazioni zingaresche!
Una saluto speciale alle mie amiche che mi sono sempre state vicino!





mercoledì 17 ottobre 2012

Elogio della lentezza

Chi va piano, va sano e va lontano.
Proverbio. Luogo comune per lumaconi e tartarugoni sempre in ritardo. Palliativo mentale per pigri incancreniti.
No. E' molto di più.
Da piccola mi definivo pigra, o forse i miei genitori me lo hanno fatto credere, solo perchè non amavo correre ed arrampicarmi sugli alberi come i miei due fratelli-caprette. Se si facevano scampagnate in campagna, per boschi e dirupi, ero costretta mio malgrado a starmene indietro da sola, paralizzata dalla paura di cadere, inciampare, graffiarmi le gambe.
La mia infanzia è stata tutta vissuta all'aria aperta, in un paesino circondato da colline, si andava in vigna, all'oliveto, a cogliere funghi, asparagi...ma io non sono mai stata atletica. Sempre goffa, impacciata.
Mi sentivo più topo di città che di campagna.
Poi, per fortuna, il brutto anatroccolo è cresciuto. Certo, cigno non sono, ma almeno ora ho capito che io non sono mai stata pigra! Mai, neanche un attimo! Non ho mai oziato. E finalmente non ho più sensi di colpa!
Ma tutto questo l'ho capito quando ho iniziato a soffrire di vari disturbi.
Allora, e solo allora, ho veramente ascoltato il mio corpo.
Lenti progressi nel guardarmi da una nuova prospettiva.
Sono così diversa da come pensavo di essere! E ancora sono in fase di cambiamento.
Ma cogliamo l'attimo...ora, da ora in poi voglio andare piano.
Basta arrancare dietro al Tempo che se ne va beffardo.
Basta cercare di tenere il peso del mondo sulle spalle.
Basta fare ciò che devo e mai ciò che mi fa star bene.


Oggi a lavoro non mi sono fermata un attimo, sto sviluppando con i bambini delle idee veramente interessanti. Dopo 5 ore no stop le parole si intrecciano in bocca, escono in disordine oppure giocano a nascondino con la memoria. La mia gola implora pietà.
Ma una volta a casa ho staccato la spina.
Pranzo vegano al 100% e ho raggiunto il sole che ancora era alla finestra.
Una bella passeggiata con i miei pensieri di persona, non solo di maestra.
Che bello, faccio progressi.
Vado piano. 
Vado piano non perchè sono pigra ma perchè il mio viaggio è molto lungo e non voglio perdermi neanche un particolare!


giovedì 11 ottobre 2012

Economia per essere felici



Mi ricordo quando da bambina sfogliavo dei libri che mia mamma usava alle scuole medie: in particolare mi aveva colpito un testo di economia domestica. Un manuale per la perfetta padrona di casa, impeccabile e curata nella gestione della prole, delle pulizie, delle risorse.
In quel libro c'era un non so che di ordinato, metodico, qualcosa che infondeva calma e serenità.
Una vita tranquilla e senza imprevisti, in cui ogni cosa è al suo posto.
Happy ordinary days.

Io sono del 1974 e nel mio libro delle elementari c'era la giornata del risparmio, proprio ad Ottobre.
Che bella soddisfazione mettere le monetine nel salvadanaio!
E che delusione avere due fratelli più piccoli ma mooolto più furbi che riuscivano ad estrarre le monetine con le pinzette, senza che io me ne accorgessi!!!

Bene, facciamo finta che la giornata del risparmio sia oggi...da dove iniziare con i tagli?
Voi, in giro per l'Italia e per il mondo, per caso avete cambiato il vostro modo di spendere o gestire il denaro, negli ultimi tempi? Se la risposta è sì, cosa avete cambiato?

Cosa faccio Io

Da qualche tempo non accumulo più cibi negli scaffali, e tantomeno in frigorifero, faccio la spesa meno spesso, non perchè abbia smesso di mangiare (magari!) ma perchè mi sono resa conto che ciò che è veramente indispensabile già ce l'ho!
Stasera ho lavato una pianta di insalata, l'ultimo vegetale che si aggirava nel frigo. Se avessi avuto scelta, lei sarebbe stata scartata, avrei piuttosto rivolto il mio sguardo verso una zucchina brillante, dei pomodori carnosi...invece il deserto. Solo insalata.
(Domani la condirò con il dress salad vegano: la mayo al latte di soia e senape di Nicki, davvero ottima, l'ho provata oggi.)
Non riempio più la fruttiera ( e per questo mi toccherà finire le pere comprate impulsivamente al mercato, io odio le pere e non so perchè continuo a comprarle. Masochista!)
Lavo più indumenti da sola, senza ricorrere alla lavanderia. E' incredibile ma un giorno sono quasi svenuta dopo aver calcolato le spese di lavanderia dei mesi precedenti, che salasso! E alla fine ho corso il rischio di rovinare qualcosa...finora tutto ok!
 Ho riesumato vestiti ancora nuovi e tenuti da parte.  Si sa, a noi Italiani piace vestire bene. Ma guai se diventa una droga, un modo di affermare la propria identità, l'appartenenza ad una certa classe sociale...mi è capitato di fare spese folli si borse e scarpe, posso vivere di rendita!
Infine, ho coltivato il mio spirito, ho sperimentato la leggerezza di liberarmi dai miei attaccamenti...e quando ci si sente bene, si spende meno!
E ho capito veramente, profondamente, che


domenica 7 ottobre 2012

Wind of change

Leggo il post di Cecilia e mi trovo perfettamente d'accordo con lei.
Sento che in questa rete di blogger circolano tante idee fresche fresche e nuove,
per cui mi dico che senz'altro sta iniziando una nuova era.

Guardo alla mia vita a ritroso.
Da piccola avevo paura di diversi animali, per esempio dei cani, dai quali mi tengo sempre a rispettosa distanza, e anche dei gatti.
Poi, a 21 anni, mi sono innamorata di una gattone rosso e peloso, stile Garfield, che abitava a Roma in casa di una dolce signora che mi ha ospitato per un pò, in un periodo in cui la mia vita era nel caos più totale.

Si chiamava Isidoro.
E' morto quando io non c'ero, ero in vacanza, ma la cosa che ricordo perfettamente è che, la notte prima della sua morte, feci uno strano sogno nel quale io e i figli della signora stavamo al funerale di un bambino a noi molto caro, con un handicap (che in realtà non conoscevo).
Per me, a posteriori, il bambino con handicap era Isidoro.
Mi è mancato tanto quel gattone, e poi gli altri che ci sono stati.
Da qualche anno sognavo di poter avere un gatto da coccolare anche qui, ma abito in un piccolo appartamento e la convivenza non sarebbe possibile.

Allora mi sono armata di pazienza e ho iniziato a corteggiare un gatto della colonia del cortile del mio palazzo, 9 bei gatti un pò selvatici e tanto diffidenti.

A qualcuno ho dato un nome: il "mio" si chiama Caramella, è una femmina morbidosa bianca e ginger, dallo sguardo dolcissimo.
Bene, dopo vari appostamenti, sguardi a distanza e finti miagolii ho deciso di prenderla per la gola con una pappa di pane raffermo e sardine portoghesi in scatola (souvenir di un viaggio che sarebbe finito di sicuro nel cestino dei rifiuti) e si è sciolta ai miei piedi.
Che felicità! Ora quando mi vede mi viene incontro, si strofina sulle mie ciabatte, sui pantaloni, si fa accarezzare, si butta per terra.
Che bello. E in lei vedo Isidoro, Polpetta, Bizet (altri 2 gatti che qualche criminale ha ucciso).

Ma non solo. Vedo a nche quella sorellina che non ho mai conosciuto. Morta ad 1 anno, qualche mese prima che io nascessi.
Avrei tanto bisogno di lei fisicamente. Ma so che mi sta intorno. Che mi ha protetto in tante occasioni (tipo l'incidente) e continuerà a farlo!
Quando accarezzo Caramella, penso a lei, alla bambina che non ha mai potuto accarezzare un gatto, mai giocare, mai parlare, mai camminare...e in ogni istante (da buddista) prego perchè sia felice nella sua vita di ora ed in quella che avrà di nuovo!




giovedì 4 ottobre 2012

Anche l'Italia parla Vegano...

Di questo sarà sicuramente contenta Cecilia: oggi tra le prime notizie del tg c'era che "...visto il grande inquinamento causato dall'allevamento di bestiame, anche nelle mense scolastiche italiane dovranno essere introdotti dei pasti vegani, visto che la dieta mediterranea ci offre dei prodotti veramente sani e nutrienti...".

Anche io sono contenta di questa notizia!

Tutta quella carne piena di ormoni, a basso costo, bè non può essere sana. Magari lo capissero anche i miei genitori, che da bravi sardi ne consumano davvero troppa!

Forse la crisi sta dando i primi frutti.

martedì 2 ottobre 2012

Giro, girotondo...

Sì, ne sono proprio convinta...in Italia siamo messi così (male) perchè ancora non abbiamo risolto le lotte intestine che dilaniavano la nostra penisola secoli or sono.
Lotte tra Guelfi e Ghibellini.
Lotte per l'eliminazione del regno Vaticano.
I latifondisti nel Regno delle due Sicilie.
Lo sfruttamento delle miniere in Sardegna previa eliminazione dei boschi.
Della serie " A volte ritornano..."
Ci sarà finalmente una svolta?
Per me c'è un sottile sadismo che avvelena le nostre giornate.
Prendiamo il mio lavoro...ancora qualcuno mi chiede se noi insegnanti lavoriamo anche il pomeriggio.
Ma come, c'è ancora qualcuno che non sa che noi insegnanti Italiani adoriamo riunirci quasi tutti i pomeriggi???
Mio marito dice :"Ma che vi dite in tutte queste ore?"

Per fortuna la mia scuola è a pochi metri da casa mia, a volte torno a casa alle 19,00, dopo una riunione fiume, con un verbale da preparare, un'emicrania, la cena inesistente e la consapevolezza di aver sprecato il tempo.
Sì, perchè in verità non c'era niente di così importante di cui parlare, perchè oggi decidiamo una cosa, domani si rimette in discussione.
Poi di nuovo si discute, si ridiscute, ancora, ancora, fino allo sfinimento...sempre questi confronti troppo democratici e così poco sensati!
Ma vogliamo essere più decisi! Per favore!
Se questo non è sadismo...e poi siamo tutte donne...verso le 19 le sedie fremono, i cellulari squillano, via verso casa, lasciate le vesti di Wonder Woman e riprese quelle di Cenerentola!

Ma oggi è stato diverso.
Stesso posto, stessa riunione.
Invece di lasciarmi influenzare dall'insensatezza, ho fatto ridere le mie colleghe fino alle lacrime, con le mie avventure tragicomiche dei primi giorni di scuola.
Per motivi di privacy non posso scrivere certe cose.

Oggi mi sono divertita, ho riso di cuore.
Alle 19,00 ero a casa, senza emicrania, con la certezza che il mio lavoro è troppo serio per prenderlo troppo sul serio!