domenica 3 dicembre 2017

La scuola post Vaccini

Ormai sono una voce fuori dal coro, e lentamente mi preparo al commiato.
Sono arrivati altri momenti come questo nella mia vita, momenti in cui ho percepito la fine di qualcosa. Dapprima una semplice sensazione di "aria" che mi avvolge, una brezza che ha un odore diverso, poi lentamente sensazioni fisiche sempre più chiare, come la nausea a frequentare gli stessi ambienti, vedere le stesse persone.
 Non per loro, non ce l'ho con nessuno, ma per la tossicità della relazione, della situazione.
Arriva il momento in cui si capisce che in un luogo si è dato e preso tutto, e allora non resta che studiare un'uscita di scena dignitosa e poco appariscente.
Dopo i mesi estivi trascorsi a studiare documenti riguardanti l'assurdo obbligo vaccinale, i piani di sterminio studiati dai nostri politici  e politicanti, dopo la consapevolezza che se nessuno ha voluto fermare una legge che lede il diritto alla salute delle persone, non mi aspetto molto altro da questo Paese, non in meglio almeno.
So benissimo da che parte sto:dalla parte della libertà.
Difenderò quella dei bambini, come ho già fatto, dichiarandomi obiettore di coscienza in materia VACCINI, rifiutandomi di partecipare alla vergognosa raccolta dei certificati vaccinali che le segreterie e i dirigenti hanno appioppato ai docenti, in barba alla privacy, ho subito per questo un richiamo del mio dirigente, e ho capito ancora meglio da che parte voglio stare.
Non con la massa, non con i pecoroni, non con i paurosi.
Voglio stare con i saggi coraggiosi, quelli che goccia dopo goccia consumano la roccia, quelli che aprono sentieri laddove non ce ne sono.
Sento profondamente di non essere in vendita in un'epoca in cui le persone sono semplicemente merci a basso costo.
Bene, nel momento in cui pure noi insegnanti saremo ricattate per la vaccinazione coatta, io so già che non mi piegherò per tenermi un lavoro che sta diventando disumano.
L'insegnamento viene impoverito giorno dopo giorno, anche se noi docenti stoicamente cerchiamo di resistere, i bambini poverini minati fisicamente e psicologicamente da ogni sorta di sperimentazione non dichiarata ( e i vaccini lo sono)...per cui è tempo di studiare il piano b.
Primo passo: rientrare in Sardegna col trasferimento, poi chissà.
Resilienza e speranza.

domenica 3 settembre 2017

Riavvolgete la pellicola, per favore!

Il cielo è un ombrello di nuvole che si apre e si chiude, nuvole vere, almeno sembra.
Sprazzi di grigio stingono i palazzi, è incredibile che dopo tutti questi anni ci siano ancora vie che non ho percorso, in questa città. Quartieri visti solo marginalmente, senza attraversarli.
C'è sempre un altrove, ovunque si è. Il problema è che io in questo altrove vorrei perdermi, senza riprendere la routine.
Il film dell'estate è iniziato il 3 Luglio, dopo che il mio indice ha premuto la parole SUBMIT nel Report Finale Erasmus, a conclusione di un anno di mobilità del personale.
Siamo partite in 14 per frequentare dei corsi all'estero, grande esperienza da tutti i punti di vista; poi è iniziata la sperimentazione in classe, sopratutto con attività di teatro in Inglese.
Abbiamo lavorato tanto. Il nostro lavoro è stato apprezzato e il Report è stato valutato benissimo, il saldo del budget è arrivato dopo solo 15 giorni. Chiuso questo capitolo.
Oggi è una delle solite domeniche fumose che annunciano il lavoro.
Io sento aria d'Irlanda senza un perchè, consumo immagini della Scozia come se fossero cioccolatini,  sogno una vita alternativa, un cambiamento.
Sì, vorrei tornare indietro esattamente di due mesi, rivivere quei bellissimi giorni in mia compagnia, ad Alghero, evitare l'abbuffata di formaggi sardi che mi ha steso a letto per una settimana, impedendomi di andare al mare, chiacchierare di più con i miei genitori e con le mie amiche d'infanzia.
Un soffio. Sessanta giorni in un battito di ciglia.
Domani il primo Collegio Docenti dell'anno, un anno già minato in partenza dall'assurda legge sui vaccini obbligatori e dalle ultime disposizioni che stabiliscono che anche con più insufficienze gli alunni non debbano essere bocciati.
Ottima questa Buona Scuola! Un flop annunciato al quale non avevo voluto credere.
Il mio ruolo appare sempre più inutile. E' difficile mantenersi "dreamy".
Il mio quindicesimo anno di insegnamento, il volto dei miei alunni al momento è l'unica molla che mi spinge ad aprire la porta e rimettermi in pista.
Buon inizio, è un po' come Capodanno!



mercoledì 23 agosto 2017

Sarò sempre un'isolana

Voglio una vita color turchese. E stavolta me la prendo.
Distese d'acqua e toni di blu che scivolano l'uno nell'altro. Questo mi appaga e altro non chiedo.
Chi nasce in un'isola può girare tutto il mondo (cosa che comunque non ho fatto) e amare profondamente altri luoghi, ma poi, quando si sbarca di nuovo, si sente nel sangue che quello è il proprio posto.
E non basta una vita per vedere tutto nella propria isola.
Prendiamo Alghero, città che amo, quest'anno ci sono stata due volte e nonostante abbia percorso il centro storico più e più volte, sono stata rapita sempre da nuovi particolari.
Prendiamo poi la mia lingua d'origine, il sardo. Ad un certo punto, mi manca il suo suono, e mi struggo ascoltando dei cd che ho qui con me, nel continente.
Sento il desiderio di ascoltare dal vivo i concerti dei tenores, partecipare alle feste folk, leggere della nostra storia, delle nostre tradizioni, parteciparvi.
Da quando il mio amico Basedow ha fatto il suo ingresso nella mia vita, 16 anni fa, ho dovuto assumere farmaci che purtroppo interferiscono con la memoria. Provo disagio, perchè è difficile ricordare i particolari di testi lunghi e letti molto tempo fa, oppure confondo le cifre di date e orari. Ora ho un'agendina sempre in borsa.
Credo che questo "handicap" sia tra i motivi che mi spingono a tornare, tornare nella mia terra per poter affogare i miei pensieri davanti al mare, cullata dal vento.
Desidero dedicarmi ai miei genitori ormai anziani e regalare anche la mia esperienza professionale ai miei piccoli conterranei.
Ci credo fortemente.
A un isolano basta poco per vivere, quando ha la libertà.
Non servono fronzoli o oggetti, abbiamo già tutto.
Da ragazza percepivo la fine dell'isola come muro, limite invalicabile.
Ora vedo un unico vasto orizzonte, una terrazza sul mondo, un trampolino per nuovi viaggi, che sicuramente farò.
L'immagine può contenere: cielo e spazio all'aperto
La casa dei miei sogni, ad Alghero

L'immagine può contenere: cielo, crepuscolo, oceano, albero, spazio all'aperto e natura
Tramonto ad Alghero, amore puro

domenica 9 luglio 2017

La maestra torna a casa...per ricominciare a sognare!

Sono passati quasi 25 anni da quando ho lasciato la mia casa e la mia terra adorata.
Negli ultimi anni ci ho pensato e ripensato, tra mille dubbi  e paure, le solite che mi bloccano a fasi alterne. Ho scacciato il pensiero più volte, quando mi sembrava di aver preso la sudata decisione subito dopo la disconoscevo.
Ho scritto l'obiettivo mesi fa e ogni volta che lo guardavo mi venivano dei brividi non proprio positivi...
Poi due giorni fa all'improvviso MI SONO SENTITA PRONTA.
Nel vedere la mia stanza riempirsi di valigie per la TRAVERSATA estiva sono scoppiata a piangere, sia per la mia annosa paura di guidare (è il secondo anno che torno a casa in macchina da sola), sia per lo stress che questa partenza verso la Sardegna mi provoca da anni. Io in estate vorrei raggiungere la mia amata Scozia, o le Dolomiti, ma il primo pensiero è per i miei genitori e naturalmente desidero passare del tempo con loro.
Così proprio dalla pancia e dal cuore, all'unisono è uscita la decisione di TORNARE.
Mettere insieme le mie masserizie e fare la traversata per ricominciare una mia vita lì.
Sì, torno a vivere in Sardegna. Un anno di tempo per la riapertura delle graduatorie per i docenti, con le dita incrociate affinchè si liberi un posto per me.
Ne voglio parlare come se fosse cosa fatta, senza ombra di dubbio.
E mi vedo, non al mio paese, che mi starebbe più stretto di 25 anni fa, ma nella città di Oristano, dove c'è tutto ma conserva la struttura di un paesone; da lì con pochi chilometri sarei al mare ogni volta che voglio. Belle passeggiate al mare, d'inverno, quando non ci sono i turisti. Mi godrò bellissimi tramonti, giornate più lunghe, inverni brevi. Vedrò i miei genitori di tanto in tanto e finalmente in estate partirò per le mie mete del cuore, al Nord.
La Tirrenia non incasserà più il mio annuale migliaio di euro (quando va bene).
Questo è quanto.
Decisione presa, vedo tutto sotto un'altra luce.


mercoledì 3 maggio 2017

COMING SOON...

Ciao a tutti, ci sono ancora!
Quanti mesi lontano dal blog...e quante cose sono successe nella mia vita!
Torno nei prossimi giorni...aspettatemi!!!