domenica 26 maggio 2013

Evviva, si parte!

Finalmente posso svelare un piccolo segreto che mi porto dietro da circa 2 mesetti...un po' per scaramanzia un po' perchè ancora non c'era "niente di scritto", non avevo fatto trapelare niente...
Sapete del mio amore viscerale per la Gran Bretagna tutta e di quanto mi piaccia fare delle esperienze lavorative all'estero...
Un giorno mi sono ritrovata a sognare ad occhi aperti, pensando ad una collega che di solito in estate accompagna un gruppo di studenti in UK per un viaggio studio; l'anno scorso speravo che mi chiedesse di accompagnarla, ma la sua collega ha accettato prima che entrassi in gioco io.
Per cui mi era rimasto un pò l'amaro in bocca; ma si sa che i desideri mettono in moto forze positive intorno a noi e  dopo pochi giorni da quei miei "vaneggiamenti" la stessa collega mi ha chiamato per dirmi se volevo, quest'anno, accompagnarla io in UK, visto che l'altra ha appena avuto un bebè e non può spostarsi.
Secondo voi che cosa ho risposto??? Sìììììììììììììììì
Non aspettavo altro! Anche se il gruppo è piccolissimo per cui non verrò pagata (anzi dovrò pagare io qualcosina) è una grande occasione!

                                                           l.
Destinazione: Bristol

Neanche a farlo apposta, Louise, la nostra assistente Comenius, studia lì e me ne aveva parlato molto bene.
Partiremo il 4 luglio e torneremo il 17, con un week-end a Londra .
Insomma, sono veramente eccitata e non vedo l'ora, manca giusto un mese!
Oggi ho conosciuto i nostri "affidati" e i loro genitori, sembrano ragazzi tranquilli...non so che cosa dovrò fare esattamente oltre a non perderli di vista e ad affiancarli notte e giorno...pian piano lo scoprirò.
Per ora questo è quanto!
Vi aggiornerò pian piano sui preparativi in corso!

                                                             

giovedì 23 maggio 2013

Quel 10 che non arriva mai...

Anni fa, ( agli albori di quest'ingrata brillante carriera) ho insegnato solamente ad alunni dai 16 anni in su, in un CTP (Centro Territoriale Permanente); i miei alunni erano tutti stranieri, di nazionalità e livelli linguistici diversi, avevo organizzato dei bei gruppi in cui la lezione (di Italiano) era anche un momento di confronto/scambio/amicizia. Che anno splendido.
E' stata una bella esperienza e ho instaurato legami positivi con tutti ( a parte uno studente marocchino che si era invaghito di me, mi invitava ad incontri post-scuola e mi pedinava...ho avuto paura!!).
L'anno dopo però sono tornata alla scuola primaria, principalmente per farmi le ossa.
Insegnare agli adulti è ,diciamo, abbastanza scorrevole, insegnare ai bambini è più complicato...perchè ogni bambino ha dietro di sè due genitori non sempre particolarmente comprensivi, sopratutto verso noi "maestracce".
Ora, in dieci anni ne ho viste di tutti i colori, arrivando alla conclusione che non è obbligatorio avere dei figli se non ci  si sente particolarmente disposti a dedicarsi a loro come si deve.

Genitori indisciplinati, genitori arrivisti, genitori aggressivi, genitori egocentrici...e il bambino sta in mezzo, tra "quello che dice la maestra" e "quello che dicono mamma e papà".
Riusciremo a conciliare questi messaggi??
Si creano delle situazioni schizofreniche...questa settimana ci sono state diversi episodi d'ira nei confronti del mio team...
Il chiodo fisso è principalmente uno: che i propri figli abbiano dieci in pagella e in tutte le materie!!!
Che ansia che mi mettono...
Assistiamo a vere e proprie scene d'isteria, ascoltiamo scuse ridicole per giustificare i figli che per mesi non hanno studiato, subiamo velate intimidazioni e neanche tanto velate suppliche affinchè il livello venga abbassato e chiunque arrivi all'agognato dieci.
Bravi genitori, i vostri bambini hanno un bel dieci, siete stati bravi voi in primo luogo. E chi sennò?
Ormai mancano due settimane alla fine della scuola...e la domanda più frequente è: " Come sono i voti? Ci saranno dei dieci? Perchè se non si prendono alla scuola elementare che è facile..."
Ma chi l'ha detto che la scuola elementare Primaria è facile??
Per me è stato quel brutto nome ( per foruna che anche la parola "asilo" è stata sostituita) a creare il falso mito, elementare sembra che stia per semplice, facile, essenziale, basilare nel senso di minimo indispensabile.
Invece è proprio il contrario!
Che belli gli anni in cui non c'erano i voti numerici e i bambini venivano apprezzati nella loro interezza, non trattati come slot machine dalle quali deve uscire il numero vincente!
Personalmente non nego il dieci a chi lo merita...ma mi sento così a disagio a vedere quelle faccine sgomente e quelle lacrime quando magari arriva un semplice nove, perchè " Mamma vuole dieci!"
Io farei davvero una riforma della scuola, non una pagliacciata come quella di tre anni fa, che è servita solo a mascherare i tagli...cambierei tante, tante cose...e forse abolirei pure il dieci, perchè nessuno è perfetto!
Voi che ne pensate?


martedì 21 maggio 2013

Quando parlare serve davvero

L'ultimo mese di scuola e' un delirio. I giorni sembrano d'acciaio e, complice il tempo gelido, sembra che sia iniziato il nuov anno scolastico senza un intermezzo di vacanze. Insieme alla stanchezza di insegnanti, genitori e alunni, aumentano le incomprensioni e gli equivoci. Comunicare e'davvero difficile. Me ne rendo sempre piu' conto. Nessuno ci ha insegnato a comunicare, a noi insegnanti. Lo impariamo sul campo, spesso sulla nostra pelle. In questi sette giorni mi sono scontrata con tutta la mia inesperienza, evitando disastri in extremis. Pero' oggi e' stato particolarmente bello parlare con dei g enitori che si sono posti in modo molto comprensivo nei confronti di noi insegnanti. Ci hanno aiutato a vedere una situazione di disagio dalla parte dei bambini. Alcune cose dette per me sono state davvero illuminanti. Li ringrazio di cuore perche' oggi ho imparato una lezione importante. Sono riuscita a mettere da parte i miei pregiudizi e ad ascoltare davvero. E' un mestiere delicato, il mio. Ho a che fare con la delicatissima anima di bambini che si aspettano da me grande esempio e saggezza. Non sempre sono all'altezza! Ma dopo questa settimana credo di essere piu' esperta di quella scorsa, e la prossima saro' piu' esperta di questa. Col tempo voglio migliorare, non ristagnare! Con questa missione vado avanti, senza voltarmi indietro.

mercoledì 15 maggio 2013

Ricetta semplice semplice

Consoliamoci con gli esperimenti in cucina!Non so se vi e' mai successo che, appena vi siete rallegrati per come una certa cosa andava bene...proprio quella ha iniziato ad a dar peggio Visto che la responsabilita'e' mia, niente lamentele. Allora, i biscotti vegani erano buoni e si preparano in poco tempo con: 150 g di zucchero grezzo Il succo di un limone 200 ml di latte di soia 300 g di farina integrale 120 ml (circa) di olio 100 g circa di mandorle tritate Mischiate tutti gli ingredienti, prima zucchero, limone e olio, poi piano piano latte e farina. Infine le mandorle. Fate riposare in frigo per2 ore poi preparate delle pallette col cucchiaio e infornate. Io mi sono regolata a occhio per il tempo di cottura. I biscotti devono rimanere un po' morbidi. Alle mie colleghe sono piaciuti tanto...provate! Scusate per la fretta ma sto scrivendo dal cellulare tra una lezione e l'altra!

lunedì 13 maggio 2013

i miei primi biscotti vegani

Ho appena infornato i primi biscotti preparati con una ricetta tutta vegana:e non c'e'neanche il lievito, amico della ciccia. Saranno buoni? Tra qualche minuto potro' tirarli fuori dal forno e vi faro' sapere... Pero' vorrei che un lettore vegano fugasse alcuni miei dubbi: se mancano le proteine animali nel l'alimentazione i muscoli perdono tonicita'? Nelle diete non si legge altro che piatti a base di carne e pesce...

domenica 12 maggio 2013

Festa della mamma

Auguri a tutte le mamme del mondo!!!

La scuola non è ancora finita

Se qualcuno crede che arrivata a Maggio mi possa rilassare e dare giusto gli ultimi ritocchi al lavoro svolto durante quest'anno scolastico, bè, si sbaglia!
Il Ministero infatti ha pensato bene di convocarci per il corso per l'utilizzo delle LIM (Lavagne multimediali) giusto una settimana fa, per poi concludere all'inizio del nuovo anno scolastico.
Per cui sono alle prese con l'installazione di nuovi programmi sul mio computer che, essendo vecchietto, sbuffa il giusto ed è quasi saturo...la connessione internet non è sufficientemente veloce per il laboratorio sincrono per cui avrò le mie grane. Devo pure guidare fino a una cittadina a una trentina di km,per assistere ad alcune lezioni, e chi mi conosce sa quanto sia grande la mia fobia della guida!

Comunque, ancora 2-3 settimane di scuola. Con quest'anno scolastico si chiuderanno diversi capitoli perchè a livello territoriale le scuole sono state raggruppate in Istituti Comprensivi per cui, nel mio caso,  a settembre mi ritroverò con nuove colleghe e un/una nuovo/a dirigente.
C'è bisogno di cambiamento, tanto bisogno. Perciò già penso a tutto quello che voglio che accada...visualizzando positivamente!

Mi ritrovo a fare un bilancio di questi mesi lavorativi (che sono davvero volati)...e realizzo che:
1. Ho avuto pochissime emicranie (forse solo 2-3) in 9 mesi.
2. Ho imparato tante cose nuove, sopratutto a livello relazionale, sia con le colleghe che con gli alunni.
3. Mi sono "rassegnata" all'idea che alla maggior parte dei genitori non interessa il percorso scolastico dei figli, ma solo i voti finali, perciò cerco di far bene il mio lavoro aiutando per quanto mi compete gli allievi, per il resto non mi dispero più.
4. In certe situazioni è fondamentale mantenere la calma e dire poche parole: gli arroganti e i presuntuosi alla fine si smontano da soli!!!
5. Come mi ha insegnato mio padre, se uno lavora responsabilmente non deve temere niente e non ha bisogno di pavoneggiarsi per farsi notare.
6. E' più facile essere bravi insegnanti che bravi genitori.
7. Ho smesso di chiedermi perchè alcune persone si siano comportate con tanta cattiveria verso di me, è un problema loro, non mio.
8. Mi apprezzo molto di più e non mi faccio più intimorire dalle critiche altrui, specie se fini a se stesse e non costruttive.
9. Mi piace lavorare in team, ma se qualcuno pensa di "scroccare" il mio lavoro facendolo passare per proprio, a costo di sembrare asociale, protesto e non mi presto ad essere strumentalizzata.
10.Il blog in questi mesi mi ha aiutato tanto a mantenere i contatti con la mia vita con me stessa, oltre il mio ruolo sociale.

E intanto aspetto l'estate...

                                             

giovedì 2 maggio 2013

Il pesce fa bene??

Come tutti i giovedì,  sono uscita da scuola intorno alle 12,00 e mi sono precipitata a casa per preparare un pranzo decente, avendo a disposizione più tempo del solito.
Diciamo che sarei pure una brava cuoca, ma negli ultimi anni mi sono dedicata alla cucina sempre meno...finendo spesso per mangiare in maniera un po' monotona...e magari non sempre sanissima.
(Devo confessare la mia passione per i Sofficini Findus!! Me li concedo solo nei momenti più critici, tristi, o estremamente felici).
Comunque torno a casa e tiro fuori dal freezer un misto di vongole per condire un bel piatto di pasta.
Lo metto in una casseruola e intanto, tutta orgogliosa, peso due etti scarsi di "fregola", una pasta di semola tipica della Sardegna, assomiglia al cous-cous, ma i grani sono più grandi.
La fregola con le "arselle", come noi chiamiamo le vongole, è una prelibatezza!
La mia gioia e la mia acquolina in bocca si sono trasformate presto in delusione: dal tegame in cui cuoceva il mio "misto mare" provenivano esalazioni mefitiche.
Non volevo neanche fermarmi a pensare. Allora ho aggiunto una zucchina a tocchetti. Poi ho sfumato col vino bianco, poi ho aggiunto un po' di tabasco, ancora un pizzico di sale...che puzza!!! Neanche la spolverata di prezzemolo ha ridato un profumo appetibile a quei cadaverini marini...
Una persona intelligente avrebbe buttato via tutto. Ma io no!! Quando ho fame non ragiono più!
Ho cotto la mia fregola e, facendo finta di nulla, l'ho unita a quel maleodorante condimento.
Ero sempre più affamta, non potevo rinunciare al mio piatto prelibato.
Una volta preparato il piatto ed essermi seduta a tavola ho capito, tutto ormai era chiaro: quella roba era immangiabile.
Eppure per convincermene ne ho preso una forchettata, che schifezza!
Ormai erano le 13.30, niente di pronto da mangiare...per cui ho dovuto ripiegare su un po' di rucola, una scatoletta di tonno e tanti semini. Bè, mi sono anche consolata della perdita con un budino di soia al cioccolato.
Mentre accadeva tutto questo, in tv parlavano di quell'immensa isola di rifiuti che fluttua nel Pacifico, una bomba ecologica a orologeria.
Ad un tratto mi sono sentita molto fortunata a non aver mangiato quelle vongole (del Pacifico, sicuro) e mi sono pure detta che la balla che il pesce fa bene io non me la bevo più!Vi immaginate di cosa si nutrono i poveri pesci???
E' andata meglio la cena: funghi al forno, frittatina di farina di ceci e un pezzo di cioccolata fondente.
E sono pure molto fortunata: nonostante i miei disastri culinari mio marito non batte ciglio!

mercoledì 1 maggio 2013

Imparare ad essere felici

Si parla tanto di felicità. Ma ancora di più si parla di infelicità.
Si legge di infelicità, si dà infelicità, si cerca infelicità (senza saperlo!), si crede che solo questo ci riservi, in fondo in fondo, la vita.
La nostra mente è più ricettiva verso l'infelicità che la felicità.
E' il mio punto di vista, certo, ma guardandomi intorno, ora più che mai, ho tratto questa conclusione.
Troppi i motivi di disperazione/lamentela: non avere un lavoro, un fidanzato/marito/figlio, non essere ricchi, belli ecc.
A chi non manca almeno un buon motivo per essere infelice???

Nella lettura dei vari blog (esperienza stupenda) scopro tanta umanità nelle persone, tanta voglia di vivere e di realizzare i propri sogni, se non fosse per quell'inclinazione all'infelicità che rovina tutto, che insinua il tarlo dell'insuccesso, della solitidine profonda, del disagio.
E io ne so qualcosa!
Appena finita l'Accademia di Belle Arti (sogno nel cassetto realizzato) mi sono sentita talmente inadeguata e priva di talento che ho smesso di dipingere, senza più riprendere.
Ho vissuto anni molto bui in cui non mi riconoscevo più, non sapevo che fare, dove andare, mi sentivo così priva di energia.
Sono stati anni bui.
Anche quando mi trovavo in Scozia, altro sogno nel cassetto realizzato, c'era sempre un qualcosa che mi faceva essere nuvolosa, un filtro grigio che depurava al contrario le mie esperienze.
Quella felicità così vicina e così lontana...
Perchè?
Dopo anni la mia risposta (ognuno troverà la sua) è che non sono stata educata alla felicità.
Già, non è scontato essere felici, non è duraturo questo stato, se nessuno ti insegna come fare.
Me sono resa conto osservando i bambini, se non gli insegnamo ad essere felici non facciamo altro che trasmettere una serie di : "No, questo non si fa, questo è sbagliato, questo è vergognoso ecc.".
E poi? I divieti li renderanno felici? Manco per sogno.
Allora come si fa?
Da tre anni mi sto ri-educando alla felicità, altrimenti chi voglio prendere in giro? Se non sono felice io come faccio ad insegnare ad un' altra persona ad esserlo?
Prima di tutto ho chiarito con me stessa che felicità non è = estasi.
L'estasi è davvero passeggera.
Felicità è gioia profonda, è apprezzamento della preziosità della mia vita così com'è, con la consapevolezza che in ogni persona c'è una parte buia e una luminosa.
La mia felicità dipende da me, io ne sono pienamente responsabile, io la posso costruire giorno per giorno, qui dove sono, così come sono. Vado bene così. Trasformo pian piano "il veleno in medicina", passo dopo passo, cado e mi rialzo. Determino ogni giorno di volere essere felice, per rendere più felice il mio ambiente.
Così si innesca un circolo virtuoso.
 Non è facile ma neanche impossibile.
Non ce l'avrei mai fatta da sola. Conosco persone naturalmente felici, in pace con la vita; ma io (per natura) non sono tra quelle. Troppe lotte interne mi dilaniano, sono un tipo collerico, impulsivo, impaziente, insomma questi non sono ingredienti proprio adatti per la costruzione della felicità...eppure, incredibile, sto imparando!
Qualcuno storcerà il naso, comunque visto che ho iniziato a parlare non voglio chiudere il post lasciando credere che pratichi training autogeno o faccia semplicemente yoga.
Non voglio essere ipocrita, perciò dico anche che il mezzo che mi permette di essere felice è la pratica quotidiana del Buddismo di Nichiren Daishonin ( e l'adesione all'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai). Nam myo ho renge kyo è ciò a cui mi dedico.
Non me ne vergogno, anche se negli ultimi tempi si ha quasi paura a dire che uno ha credenze religiose.
Non sono atea. Ho provato ad esserlo. Ho rinunciato.
Questa è la mia esperienza di tutti i giorni, questa è la direzione che ho voluto dare alla mia vita, con una brusca sterzata!

" Vivere gioiosamente è importante. Dobbiamo indirizzare con ottimismo la nostra mente in una direzione positiva e aiutare gli altri a fare lo stesso. E' necessario sviluppare uno stato vitale in cui proviamo gioia, qualsiasi cosa accada."
                                    Daisaku Ikeda