domenica 28 aprile 2013

Un viaggio nella valigia

   



                                            




Scultura dell'artista Jean-Michel Folon, Firenze, Giardino delle Rose
Sono tornata a Firenze dopo forse 16 anni, anno più anno meno.

Due giorni profumati di rose e glicine, ore che sfumavano dal bianco al viola per tramontare tra le arcate dei ponti dove si affacciava una luna birichina.
Chissà perchè solo ora, finito il viaggio, riesco ad apprezzarne davvero la bellezza nella sua totalità; forse perchè a Firenze c'è qualcosa di struggente e  nostalgico da cui ripararsi...come un sole troppo abbagliante per poterlo guardare ad occhi nudi.

Mi sono rivista a Firenze ancora studentessa dell'Accademia, piena di gioventù, e ho rivisto tre amiche per la pelle guardare la città dall'alto, da Piazzale Michelangelo, con tutta la vita da ricamare sotto di loro.
Io, Angela e Isa (rigorosamente in quest'ordine).

La mia mente aveva trattenuto solo immagini, nessuna didascalia, per cui addio informazioni su Palazzi, statue e musei, ma l'immagine del Duomo era intatta nella mia mente, come quella di Piazza della Signoria, della Galleria degli Uffizi, del ponte di Santa Felicita.
Ripensavo alle ragazze di San Frediano e al vicino paese di Poggibonsi e alla Ragazza di Bube.
( A proposito,  mi è tornato in mente di quando io e Cecilia, su richiesta delle insegnanti, all St.Mungo's School a Glasgow registravamo la Ragazza di Bube con uno stereo, per farlo riascoltare agli allievi).

Ho amato profondamente il tempo della mia vita dedicato a studiare il Rinascimento, quando per la prima volta ho sentito parlare dell'uomo come artefice del proprio destino.
Che orgoglio essere Italiana, essere anche figlia di quella cultura, di quel senso di misura, di capacità di interpretare il mondo e forgiarlo.

                                             

Il profumo di Firenze è quello inebriante del glicine, delle rose e dei lillà.
L'aria profumata di primavera ha accompagnato ogni mio passo all scoperta di angoli della città ancora sconosciuti, come questo splendido Giardino delle Rose, dentro al quale si trova un piccolo giardino Giapponese, studiato nel dettaglio ed ideato per far sentire il visitatore "come in Giappone".

                                                  
                                                          

Da questa fontanella cade una goccia ogni 7 secondi formando dei cerchi nell'acqua raccolta nella conca di pietra. Peccato per i soliti turisti frettolosi e vocianti che violavano la quiete.

Dopo il bagno di folla variopinta del capoluogo ho visitato il castello di Monteriggioni.
E' un piccolissimo borgo (castello appunto) abitato da 42 anime, che fa da sentinella tra Siena e Firenze.
Lasciata la macchina al parcheggio si entra nel piccolo borgo lindo e minuscolo, botteghe e gelaterie artigiane fanno gli onori di casa, qualche gatto dormicchia al sole e il vento ti ricorda che sei ancora sulla terra, non in paradiso.

Quanti gioielli nel nostro Paese. Riesco ancora a stupirmi, intenerirmi, inorgoglirmi, innamorarmi di questa splendida Italia.


domenica 21 aprile 2013

Come ci vedono gli altri e come stiamo cambiando

Sono stata assente per un po' perchè lo scorso fine settimana ho partecipato ad un intensissimo corso sul Buddismo e al mio rientro ho dovuto rimettere ordine nelle varie attività domestiche e lavorative lasciate in sospeso...casa mia, per quanto piccola, mi pare una fabbrica. Mai in ordine, mai precisina (per fortuna).
Mi rispecchia in pieno: è sempre tutto un fermento...per non parlare di quando sono costretta a buttare tutto per aria perchè DEVO assolutamente ritrovare qualcosa e, non essendo ordinata, spesso non ritrovo le cose.
Nella mia vita ho speso molte energie a cercare...per esempio è da una settimana che cerco un paio di calzini nuovi blu acquistati il mese scorso, dove saranno finiti? Ho svuotato cassetti e armadio ma niente!

Comunque, a parte questo, eccomi di nuovo qui.
Non ho scritto nessun post ma mi sono gustata i vostri!
Vi consiglio di leggere il blog di Louise perchè è veramente interessante (se avete un po' di sana autoironia) e sapere come ci vedono gli altri, gli stranieri in particolare, è molto utile!
Io mi diverto molto a leggere il blog, non condivido tutto ma mi riconosco in molte sue descrizioni!
Secondo voi quali sono le caratteristiche che sono proprie di un Italiano?

Guardando quanto è successo ieri con l'elezione del nuovo  vecchio Presidente della Repubblica mi verrebbe da dire che gli Italiani hanno paura di cambiare e che sono molto legati alle figure parentali!
Mi pare che tutto stia in realtà cambiando ma nessuno lo voglia ammettere!
Ci sono segni inequivocabili. Ieri per esempio sono andata in una  libreria in centro (di fronte alla libreria delle Edizioni Paoline) e all'ingresso c'è un'area dedicata ad articoli buddisti.
 Finalmente viene accettata l'idea che esistono altre religioni praticate in Italia, oltre a quella Cattolica!
Altro segnale: mi pare che la gente inizi ad andare in giro vestita come le pare, senza abiti all'ultima moda.
In alcune città è nata la Banca del Tempo, cioè un luogo in cui le persone possono "barattare" le loro competenze ed offrirsi servizi a vicenda, senza pagamenti in denaro quindi.
Finalmente si torna a dare importanza alla relazione con le altre persone e non si ha più vergogna di chiedere aiuto o di confessare :" Io non me lo posso permettere".
A questo punto sicuramente la scala dei valori CAMBIERA' sicuramente...e non tra anni, ma tra mesi.
Io voglio esserne protagonista!

mercoledì 10 aprile 2013

Professori e maestre

Un paio d'anni fa in Italia è iniziata una campagna anti-maestre silente ma costante, subdola nei modi e nei luoghi.
Ad un certo punto tutti erano col dito puntato contro di noi: poche ore di lavoro, troppe vacanze, troppo tempo libero, troppi soldi di stipendio per non far nulla.
Da quel momento, con il benestare di tutti, sono iniziati i tagli ai fondi della scuola, i licenziamenti del personale, l'affollamento di tanti studenti nelle classi, l'accorpamento di più scuole in Istituti Comprensivi.
Cio' che è successo in regioni come Sicilia e Sardegna è paragonabile ad un uragano: paesi svuotati e bambini e lavoratori costretti a fare chilometri e chilometri per raggiungere le scuole.
Ma ovunque c'è stato disagio, sgomento.
Diciamo che solo gli addetti ai lavori hanno sentito la vera portata di questi tagli. Infatti, da brave crocerossine che siamo, abbiamo fatto in modo che i bambini non risentissero del depauperamento dell'ambiente scolastico e ci siamo inventate di tutto di più per offrire comunque il meglio agli alunni.
(Salvo che siamo tutte un po' piu' esaurite!)
Ci siamo sobbarcate una riforma all'anno, decreti su decreti che ci chiedono sempre più competenze, sempre più ore di lavoro a casa...senza nè una formazione adeguta nè una retribuzione economica.
Abbiamo a che fare con bulli, bambini disagiati, bambini con problemi enormi...e nessuno ci dà una mano per risolverli.
Solo passando 5 ore con 25 bambini e le loro necessità si potrebbe capire l'immane fatica che facciamo, quanto impegno e quanto senso di responsabilità occorrano per dare il buon esempio e creare valore.
Nel frattempo i cari colleghi delle superiori hanno mantenuto i loro privilegi: 18 ore di lavoro in classe contro le nostre 22. Loro con uno stipendio dignitoso, noi meno.
Perchè? Siamo tutti laureati, ormai.
A noi maestre i genitori fanno la lista del sapere: " Per favore, per mio figlio vorrei un chilo di danza, sport ecc, un etto di Italiano, qualche grammo di Inglese (tanto non serve), un pizzico di disciplina, zero regole e tanta anarchia!".
Non tutti, per fortuna!
Certe mattine alle 8.00 arriviamo a scuola per essere attaccate da genitori infuriati perchè nella tale verifica il proprio figlio ha preso un 9 e non un 10 come un altro bambino.
Certi ti dicono che non capisci niente, scaricano da google pagine e pagine e fanno studiare ai figli argomenti scelti da loro, pretendendo un applauso per questo grande impegno.
Con le maestre tutti fanno i professori. Tanto siamo abituate a sacrificarci, tanto dobbiamo essere un po' mamme, senza chiedere niente in cambio, tanto non abbiamo voce in capitolo.
C'è però ora una ribellione latente, ci siamo stancate e mi auguro che troviamo il modo di riconquistare la nostra dignità come professioniste, e anche come persone!

domenica 7 aprile 2013

Scoperte

Oggi è stata una domenica all'aria aperta: dopo non si sa quanti mesi, finalmente il sole ha ruggito mettendo in fuga le nuvole, così alle 9 di stamattina siamo partiti alla volta di Dunarobba.
Nome strano, eh? Di che si tratta  e che cosa sono queste strane capanne?

E' incredibile che io sia vissuta per più di 10 anni in questa regione senza sapere che è l'unico posto al mondo in cui sia stata rinvenuta un'antica foresta ( i resti naturalmente) di conifere (i primi alberi ad alto fusto presenti sulla Terra) risalente a circa 2-1 milione di anni fa.
E' stata una scoperta fortuita: la foresta si trova nel terreno in cui viene estratta l'argilla per fare i mattoni. Durante l'estrazione di questo materiale sono stati rinvenuti dei resti di tronchi.
Si è pensato ad una foresta fossile (da qui il nome di Foresta Fossile di Dunarobba), poi si è scoperto che gli alberi non sono fossili bensì ancora legnosi, ricchi di cellulosa, non mineralizzati.
Essendo l'unico sito al mondo di questo tipo gli studiosi non hanno punti di riferimento e studiano giorno dopo giorno questi resti sperando di scoprire il modo di conservarli...
Insomma in quest'area oggi solo montuosa un tempo c'era un lago grandissimo con intorno una grande foresta con alberi alti 30 metri...ma prima ancora vi era il Mar Tirreno!!! Adoro le Scienze e la storia  del nostro pianeta!

I preziosissimi tronchi sono protetti da questi strani tetti, che li riparano dai forti venti da nord e da sud, nonchè da acqua, neve ecc.
Non è mancato qualche vandalo che ha provato a bruciarli, o chi prova  a toccarli, nonostante gli ammonimenti della guida, compromettendo il lavoro degli studiosi.

Questa strana costruzione aliena invece è una camera climatica costruita intorno ad alcuni tronchi in cui si è provato per tre anni a farli "vivere", alla temperatura di 2 milioni di anni fa (per scoprire  questa temperatura ci sono voluti 15 anni di studio, pare)  e tutta questa fatica per scoprire poi che in questo modo si deterioravano prima!
La guida era piuttosto sconfortata al riguardo!

La cosa che più mi ha colpito sapere è che da quando questi tronchi sono stati portati alla lune in Umbria è arrivato un insetto nuovo, che depone le uova nei tronchi...e poi noi pensiamo di essere gli unici esseri a poter comunicare!
La giornata è proseguita con un bel pranzetto nel Borgo medievale di San Gemini (famoso per le sue acque, ma noi abbiamo preferito mettere in pancia qualcosa di solido!) e una bella passeggiata sulle rive del Lago di Piediluco!
L'Umbria è una splendida regione!

Louise e Thelma Tina

venerdì 5 aprile 2013

Gite scolastiche e uscite didattiche

La cosa più bella della scuola per me sono state le gite scolastiche; me le ricordo tutte quante.
Anni fa era ancora abbastanza sicuro girare con tutta una scuola di bambini e passare del tempo divertente insieme.
Si salutavano i genitori e via (non io, che mio padre era insegnante nella mia scuola, perciò c'era anche lui alle gite), si fissava l'appuntamento per il tardo pomeriggio, all'ora x, e poi per un'intera giornata niente ansia e stress, tanto non c'erano i telefonini.
Secondo me i genitori se ne tornavano a casa tranquilli, si fidavano delle persone allle quali avevano affidato i loro gioielli.
Mi ricordo in particolare una memorabile gita ad Alghero, splendida città nel nord ovest della Sardegna, la visita alle Grotte di Nettuno con l'arrivo dal mare, la visita all' acquario e allo splendido centro storico.
Ancora oggi, quando torno ad Alghero ritrovo intatti nella memoria quei ricordi assolati di un Aprile (o Maggio) di almeno 30 anni fa. Mi ricordo la mia prima gita in un traghetto (barca) e noi bambini sdraiati al piano superiore a prendere gli spruzzi del mare.
E poi che bel pranzo nella pineta, che memorabili panini!!
Gran bei ricordi.

Oggi sono uscita con i miei bambini di classe 3 per partecipare ad un laboratorio alla Rocca di Spoleto, al Centro di Restauro del Libro.
E' stata una mattinata molto interessante: abbiamo visto come venivano fatti i libri secoli fa, i vari strumenti ancora oggi usati per restaurarli, abbiamo imparato che un libro ha un " dorso", un "capitello", due "piatti" ecc... poi e' stato insegnato ai bambini come realizzare un foglio di carta marmorizzata utilizzando schiuma da barba e colore diluito. Che spettacolo!
A parte i soliti bambini mandati a scuola senza l'occorrente e senza ombrello, nonostante stesse piovendo già alle 8 del mattino, nonostante al ritorno si sia scatenato il diluvio (eravamo a piedi) e ci siamo inzuppati per bene...è stata una bella esperienza.
Ma ho sempre l'amaro in bocca perchè anche quest'anno finirà senza che abbiamo fatto una vera e propria gita. Perchè? Perchè da quando il ministero ha abolito le compresenze di due insegnanti in una classe è diventato impossibile riuscire ad avere il numero legale di insegnanti per andare fuori città con i bambini.
Perciò, a malincuore, ci accontentiamo di "uscite didattiche" nel territorio, della durata di un paio d'ore, interessanti sicuramente, ma certo, niente a che vedere con una vera e propria gita!
Per cui vorrei che ALLA SCUOLA FOSSE RESTITUITO IL SUO TEMPO! Visto che ci hanno rubato tre ore di lezione alla settimana, con i tagli e vorrei anche che FOSSERO RESITUITI ALLA SCUOLA GLI INSEGNANTI, PERCHè SENZA DI LORO NON C'E' SCUOLA!

martedì 2 aprile 2013

Emigrati o expat?

Quando arrivi al porto di Civitavecchia e ti imbarchi su una nave Tirrenia è difficile pensarsi un expat; più semplicemente sei un emigrante, uno che un tempo lontano ha lasciato la propria terra in cerca di fortuna.
Ti senti uno che per le Feste torna a casa con le quattro cose con cui era partito, buste comprese, e con la sottile consapevolezza che poi in definitiva non è che abbia fatto proprio fortuna, ma sicuramente ha vissuto intensamente e ha capito meglio il mondo.


Per voler risparmiare stavolta ho passato la notte nelle poltrone di seconda classe, dopo una prima infiltrazione clandestina in quelle di prima, cacciata via e riportata sulla via dell'onestà da due allegre comari (sarde) che alle 11 di notte contiunuavano a conversare sguaiatamente noncuranti di chi voleva dormire.
Le poltrone di 2a classe sono più strette e con la spalliera meno reclinabile.
Dopo 8 inspiegabili ore di navigazione i piedi erano gonfi e non riuscivo più a infilarmi le scarpe.
L'altoparlante continuava ad avvisare che la nave sarebbe attraccata alle 07.00 circa (sono anni che viene dato questo insulso annuncio).
Sul ponte ecco l'alba a rinvigorire lo spirito.


E' l'ingresso nel porto di Olbia, sullo sfondo c'è l'Isola di Tavolara.
Dopo l'arrivo al porto e la corsa alla stazione, il resto è Sardegna che corre dai finestrini del treno.
Ruscelli e fiumiciattoli di nuovo gonfi d'acqua, placide pecorelle che pascolano tra e rbe e asfodeli in fiore.
Nuraghi fagocitati dalle case.
Spazi immensi e pieni di tempo. Lentezza.
I giorni successivi, sempre benedetti da una pioggia incessante, li ho trascorsi a salutare parenti, cugini e amici, ricordando i vecchi tempi, quando appena ventenni il giorno di pasquetta lo si passava in campagna per un sontuoso spuntino ( così noi sardi chiamiamo i pasti tra amici).
Si partiva con macchine e trattori verso prati ombreggiati e si stava tutto il giorno all'aperto a fare giochi più o meno cretini, ridendo a crepapelle e mangiando i soliti gamberoni piccanti al forno, le lasagne e la carne arrosto.
Al prossimo rientro ci siamo ripromessi di rivedere insieme le foto di quei tempi.
Quattro giorni sono volati, anche allietati da una bella notizia di cui vi racconterò più avanti.
Il giorno di Pasqua è stato tutto per i cibi tradizionali...


Il piatto tipico del mio paese si chiama "Su succu", nome non traducibile in Italiano, pena cambiarne il significato.


Gli ingredienti sono semplici: pasta fatta in casa, formaggio fresco e secco, brodo di carne e zafferano.
Il sapore è deciso, non è per palati delicati!
Chi ne volesse sapere di più potrebbe cercare informazioni sulla "Sagra de Su Succu" che si svolge a Busachi ogni anno a Settembre.

                                       

E' una bella giornata di festa durante la quale le ragazze vestite con l'abito tradizionale portano in corteo i canestri colmi di pasta, prima che venga cotta nel brodo e lasciata asciugare...che delizia!!!
Dopo questo tuffo nella "nauturalità" della vita, dove ogni cosa ha il suo posto e il suo senso, eccomi di nuovo a Spoleto, domani si torna a scuola!
E ancora piove!