Scultura dell'artista Jean-Michel Folon, Firenze, Giardino delle Rose |
Sono tornata a Firenze dopo forse 16 anni, anno più anno meno.
Due giorni profumati di rose e glicine, ore che sfumavano dal bianco al viola per tramontare tra le arcate dei ponti dove si affacciava una luna birichina.
Chissà perchè solo ora, finito il viaggio, riesco ad apprezzarne davvero la bellezza nella sua totalità; forse perchè a Firenze c'è qualcosa di struggente e nostalgico da cui ripararsi...come un sole troppo abbagliante per poterlo guardare ad occhi nudi.
Mi sono rivista a Firenze ancora studentessa dell'Accademia, piena di gioventù, e ho rivisto tre amiche per la pelle guardare la città dall'alto, da Piazzale Michelangelo, con tutta la vita da ricamare sotto di loro.
Io, Angela e Isa (rigorosamente in quest'ordine).
La mia mente aveva trattenuto solo immagini, nessuna didascalia, per cui addio informazioni su Palazzi, statue e musei, ma l'immagine del Duomo era intatta nella mia mente, come quella di Piazza della Signoria, della Galleria degli Uffizi, del ponte di Santa Felicita.
Ripensavo alle ragazze di San Frediano e al vicino paese di Poggibonsi e alla Ragazza di Bube.
( A proposito, mi è tornato in mente di quando io e Cecilia, su richiesta delle insegnanti, all St.Mungo's School a Glasgow registravamo la Ragazza di Bube con uno stereo, per farlo riascoltare agli allievi).
Ho amato profondamente il tempo della mia vita dedicato a studiare il Rinascimento, quando per la prima volta ho sentito parlare dell'uomo come artefice del proprio destino.
Che orgoglio essere Italiana, essere anche figlia di quella cultura, di quel senso di misura, di capacità di interpretare il mondo e forgiarlo.
Il profumo di Firenze è quello inebriante del glicine, delle rose e dei lillà.
L'aria profumata di primavera ha accompagnato ogni mio passo all scoperta di angoli della città ancora sconosciuti, come questo splendido Giardino delle Rose, dentro al quale si trova un piccolo giardino Giapponese, studiato nel dettaglio ed ideato per far sentire il visitatore "come in Giappone".
Da questa fontanella cade una goccia ogni 7 secondi formando dei cerchi nell'acqua raccolta nella conca di pietra. Peccato per i soliti turisti frettolosi e vocianti che violavano la quiete.
Dopo il bagno di folla variopinta del capoluogo ho visitato il castello di Monteriggioni.
E' un piccolissimo borgo (castello appunto) abitato da 42 anime, che fa da sentinella tra Siena e Firenze.
Lasciata la macchina al parcheggio si entra nel piccolo borgo lindo e minuscolo, botteghe e gelaterie artigiane fanno gli onori di casa, qualche gatto dormicchia al sole e il vento ti ricorda che sei ancora sulla terra, non in paradiso.
Quanti gioielli nel nostro Paese. Riesco ancora a stupirmi, intenerirmi, inorgoglirmi, innamorarmi di questa splendida Italia.
Ma che bella gita, che belle foto, che bei ricordi!
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