sabato 20 settembre 2014

la solitudine dei bambini ( a volte)

Chi a scuola è stato tra i primi della classe forse ha provato la sensazione di essere invisibile per l'insegnante, almeno il più delle volte.
l'attenzione di noi maestre è sempre risucchiata dagli alunni in difficoltà, che a volte lo sono a causa della loro inerzia, della loro mancanza di volontà, ma è proprio con loro che ci dobbiamo misurare, accogliendo la sfida.
Nella suprema missione di "far colmare le lacune", "far raggiungere gli stessi obiettivi", "dare le stesse possibilità", sono coinvolti anche i bambini più bravi, quelli sui quali l'insegnante può fare affidamento perchè sempre presenti, educati, preparati.
Quei piccoli tutor che sono in grado di sostenere l'apprendimento dei loro compagni meno brillanti, aiutando l'insegnante nel compito di dedicare più tempo a chi da solo proprio non ce la fa.
Questi piccoli angeli custodi a volte però scompaiono, tanto sono bravi, vanno da soli.
l'altro giorno ho iniziato a leggere i temi svolti dai bambini durante le vacanze e i temi di una bambina in particolare mi hanno commosso.
Per prima cosa, mi inchino alla sua bravura: ha raggiunto una padronanza della scrittura incredibile, poi, i contenuti.
Quanta sensibilità, quanta acutezza di pensiero. Quanta voglia di essere vista era stata affidata a quelle righe.
Una richiesta per i genitori, ma indirettamente è arrivata a me.
Quanta saggezza in quella sua giovane testolna, quando si chiede che senso ha che i genitori stiano ancora insieme se poi litigano sempre; che tenerezza quando descrive il compagnetto del quale è innamorata ( eio non me ne ero neppure accorta).
Quanta attenzione le ho dedicato in questi anni? Meno di quanto avesse bisogno, ne sono certa. E allora quest'anno devo rimediare, non farmi assorbire solo dagli ultimi ma anche dai primi.
Dare importanza a tutti è essenziale perchè tutti si sentano apprezzati.
E' l'ultimo anno di scuola Primaria con questi bambini; desidero lasciare in loro un ricordo positivo e solare, perciò il "prendersi cura" diventerà il mio mantra costante.
Incoraggiare, guardare, sostenere, motivare.
La mia grande sfida è inziata!

sabato 13 settembre 2014

Bambini in adozione

Ieri a scuola abbiamo seguito un corso d'aggiornamento sui bambini adottivi e relative problematiche, tenuto da una psicologa che si occupa di seguire le famiglie che adottano, una persona che mi ha colpito per la sua passione e per il suo modo equilibrato di incanalarla nel suo lavoro.
Non sapevo che l'adozione fosse considerata l'estrema possibilità per un bambino che non può essere più accudito da nessuno, tra i bambini ospitati in orfanotrofio sono effettivamente pochissimi quelli che potranno essere adottati.
Prima si deve sempre cercare di aiutarli nel luogo in cui sono nati.
Per aprire il corso è stato proiettato un filmato girato in un orfanotrofio in Africa, uno dei più dignitosi ha detto la dottoressa.
Le lacrime mi sono scese senza che potessi controllarle alla vista di tanta umanità che disperatamente cerca l'amore.
Bimbi piccolissimi che vengono nutriti poggiando sulle sbarre del letto un biberon, perchè gli operatori sono pochi e devono occuparsi di tanti altri bambini.
La mancanza di contatto fisico ed emotivo crea in loro una serie di piccoli traumi che incideranno a lungo (a volte per sempre) sui loro processi di pensiero, portando anche a difficolta di apprendimento.
La fame più forte che sentono è quella di una figura adulta che fornisca una verbalizzazione per accompagare le azioni quotidiane, senza la quale i bambini non riescono a costruire le categorie mentali (e un domani non riusciranno a trattenere le informazioni in memoria), di una carezza,di uno sguardo che faccia capire loro che esistono.
Mamma mia, credo che non dimenticherò più quella solitudine nei loro occhi.
Poi ho realizzato che per quanto fortunati, anche i bambini che vivono qui, in Italia, con i loro genitori, piano piano stanno sparendo nel marasma dei problemi degli adulti.
Non si sente quasi più parlare di infanzia e dei bisogni dei bambini, se non quando questi vengono abusati.
Non si parla di bambini felici. Del diritto ad essere felici (di grandi e piccoli).
Tacendo sui diritti dei piccoli, le spese continuano ad essere quelle per mantenere i politici che gozzovigliano; ma quando saremo veramente stufi da ribellarci?
E' intollerabile per la mia mente che una persona guadagni così tanti soldi e si continui a dire che per risanare i conti bisogna togliere i soldi alla scuola e alla sanità.
Vergona!

giovedì 11 settembre 2014

Per tutte le maestre


Ci sono anche tanti maestri, ma questo augurio speciale è per loro, per quelle come me, per le maestre.
Perchè le maestre sono prima di tutto donne, e poi a volte anche mogli e anche mamme.
Perchè le maestre vengono spesso bistrattate ma sono le persone che i bambini ricorderanno per sempre.
Qeste piccole grandi maestre che a ogni giro politico subiscono riforme disinformate, bastonate mediatiche, vilipendi genitoriali.
Queste donne cocciute che non smettono di cercare e promuovere la cultura, il bello e la giustizia sociale, anche usando i propri mezzi materiali per sopperire alla cronica mancanza di fondi.
Queste donne determinate che per coprire i muri scrostati di una scuola passano l'estate a preparare cartelloni colorati.
Queste fragili maestre che a volte rischiano l'esaurimento, quando viene chiesto loro l'impossibile; perchè dietro ad ogni maestra c' è una donna con i suo umori, le sue speranze, le sue debolezze e non le si può chiedere la luna.
Un grande in bocca al lupo alle donne maestre che silenziosamente e pazientemente stanno costruendo il futuro di milioni di bambini!
Che sia un nuovo anno scolastico pieno di valore!
Visto che io sono una maestra sognatrice...ecco qualche immagine per andare oltre...


Volgere lo sguardo verso ovest

Navigare verso nuovi porti

Riposarsi in un calmo lido, per riprendere fiato


Ancorarsi bene ai luoghi del cuore, per non naufragare



mercoledì 10 settembre 2014

Se un giorno l'uomo...

Dopo l'alluvione della mia terra, con i suoi morti, ancora un'altra terra devastata: iL Gargano.
Terra natia dei miei carissimi amici Rita e Francesco, terra accogliente che in un lontano inverno di tanti tanti anni fa è stata per me un caldo nido dove sentirmi a casa.
Leggete l'articolo che Francesco ha scritto alla sua terra.

Ognuno di noi dovrebbe fare la sua parte per la sua terra.
E' un nostro dovere, il nostro primo impegno.
Nessuno chiuda più gli occhi e la bocca davanti alle torture inflitte all'ambiente.

lunedì 1 settembre 2014

Dov'è il progetto?

Chiara Vigo pur essendo minuta occupava tutta la stanza, con il suo fiero piglio di Maestro. Non artista, non artigiano. Maestro. Il suo laboratorio-museo è pieno di colori e di mare, è una stanza in cui c'è qualcosa di sacro: la lavorazione del bisso, la seta di mare.
Un mollusco del Mediterraneo secerne un filamento per ancorarsi a terra, da questo filamento, con un procedimento ignoto se non al Maestro di turno, si ottiene un filo dorato usato per tessere arazzi preziosi.
Gli egiziani utilizzavano il bisso e le sacerdotesse erano depositarie dei segreti relativi alla sua estrazione e lavorazione.
Poi gli Shardana hanno avuto modo di apprendere questa tecnica e da allora in Sardegna, nell'unico posto al mondo, a Sant'Antioco, di nonna in nipote si tramanda questo sapere dal valore inestimabile.
Il mollusco in questione (Pinna Nobilis) è una specie protetta, Chiara è l'unica persona autorizzata dallo Stato ad estrarre questi filamenti, con una tecnica che non danneggia l'animale.
Ci ha raccontato la magia della sua arte: si immerge dopo aver pregato verso il mare, vestita di una tunica di lino, con la pelle cosparsa di olio di iperico come isolante.
Si tuffa in apnea a 15 metri, con la luna proprizia tra fine maggio e i primi di giugno, quando il vento scalda l'acqua, senza correnti.
Sua nonna si è tuffata fino all'età di 80 anni, poi è toccato a lei.
Lei ha accettato questa missione, che richiede dedizione totale, per non privare l'umanità di questo sapere (forse sarà presto patrimonio immateriale protetto dall'UNESCO).
Il bisso non si vende e non si compra. Il maestro vive delle offrete e delle preghiere degli allievi (visitatori), dona arazzi esposti in varie chiese, oppure in palazzi importanti.
La guardavo rapita, i suoi movimenti sicuri hanno trasformato un informe laniccio ( senza peso, ma incredibilmente caldo per delle particolari proprietà)in un filo reistente, l'oro di cui si parla anche nella Bibbia, utilizzato per confezionare i vestiti dei re.
Lo si può colorare utilizzando estratti di varie piante.
Guaravo il suo viso, la sua serietà di donna forte e selvaggia, che conosce gli abissi anche dell'anima, che sopporta il dolore e la responsabilità con leggerezza.
Avevo gli occhi umidi per la bellezza di quanto stavo guardando, per la bellezza del mondo e della mia Isola.

Cara, cara Sardegna. Così fragile, nelle mani di chi un progetto non lo ha, di chi agisce solo per se stesso, avidamente, divorando il mondo.

Dov'è il progetto di chi ci sta governando?
Dov'è il progetto di chi ha autorizzato che intorno alla Sardegna si trivelli per cercare idrocarburi?
Dov'è il progetto di quel pescatore che accusa i delfini di impoverire il mare, senza capire che è la pesca ad essere esagerata e contro natura?
Potrei continuare all'infinito, perchè pochi hanno un progetto, guidati solo dagli istinti.
Ma noi che lo abbiamo...continueremo a portarlo avanti!
Grazie Chiara Vigo per il tuo esempio!