Chiara Vigo pur essendo minuta occupava tutta la stanza, con il suo fiero piglio di Maestro. Non artista, non artigiano. Maestro. Il suo laboratorio-museo è pieno di colori e di mare, è una stanza in cui c'è qualcosa di sacro: la lavorazione del bisso, la seta di mare.
Un mollusco del Mediterraneo secerne un filamento per ancorarsi a terra, da questo filamento, con un procedimento ignoto se non al Maestro di turno, si ottiene un filo dorato usato per tessere arazzi preziosi.
Gli egiziani utilizzavano il bisso e le sacerdotesse erano depositarie dei segreti relativi alla sua estrazione e lavorazione.
Poi gli Shardana hanno avuto modo di apprendere questa tecnica e da allora in Sardegna, nell'unico posto al mondo, a Sant'Antioco, di nonna in nipote si tramanda questo sapere dal valore inestimabile.
Il mollusco in questione (Pinna Nobilis) è una specie protetta, Chiara è l'unica persona autorizzata dallo Stato ad estrarre questi filamenti, con una tecnica che non danneggia l'animale.
Ci ha raccontato la magia della sua arte: si immerge dopo aver pregato verso il mare, vestita di una tunica di lino, con la pelle cosparsa di olio di iperico come isolante.
Si tuffa in apnea a 15 metri, con la luna proprizia tra fine maggio e i primi di giugno, quando il vento scalda l'acqua, senza correnti.
Sua nonna si è tuffata fino all'età di 80 anni, poi è toccato a lei.
Lei ha accettato questa missione, che richiede dedizione totale, per non privare l'umanità di questo sapere (forse sarà presto patrimonio immateriale protetto dall'UNESCO).
Il bisso non si vende e non si compra. Il maestro vive delle offrete e delle preghiere degli allievi (visitatori), dona arazzi esposti in varie chiese, oppure in palazzi importanti.
La guardavo rapita, i suoi movimenti sicuri hanno trasformato un informe laniccio ( senza peso, ma incredibilmente caldo per delle particolari proprietà)in un filo reistente, l'oro di cui si parla anche nella Bibbia, utilizzato per confezionare i vestiti dei re.
Lo si può colorare utilizzando estratti di varie piante.
Guaravo il suo viso, la sua serietà di donna forte e selvaggia, che conosce gli abissi anche dell'anima, che sopporta il dolore e la responsabilità con leggerezza.
Avevo gli occhi umidi per la bellezza di quanto stavo guardando, per la bellezza del mondo e della mia Isola.
Cara, cara Sardegna. Così fragile, nelle mani di chi un progetto non lo ha, di chi agisce solo per se stesso, avidamente, divorando il mondo.
Dov'è il progetto di chi ci sta governando?
Dov'è il progetto di chi ha autorizzato che intorno alla Sardegna si trivelli per cercare idrocarburi?
Dov'è il progetto di quel pescatore che accusa i delfini di impoverire il mare, senza capire che è la pesca ad essere esagerata e contro natura?
Potrei continuare all'infinito, perchè pochi hanno un progetto, guidati solo dagli istinti.
Ma noi che lo abbiamo...continueremo a portarlo avanti!
Grazie Chiara Vigo per il tuo esempio!
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