giovedì 21 novembre 2013

Sardegna non arrenderti

Piove senza sosta. Ora anche qui in Umbria.
Pare che non ci sia un luogo in cui ripararsi, nascondersi, difendersi.
Forse e' davvero la prima volta in cui mi accorgo di quanto labile sia il co fine tra morte e vita,ma anche tra disperazione e forza di andare avanti.
Prego senza sosta per la mia isola.
E oggi mi e' stato di conforto un articolo letto su un quotidiano, svritto da un giornalista che la Sardegna la ama.
Quella Sardegna che negli ultimi 20 anni e' stata usata come un oggetto, umiliata dai suoi stessi abitanti che non se ne sono presi cura. Non hanno voluto preservarla, l'hanno lasciata alla merce' di capitalisti senza scrupoli.
Il risultato non poteva essere che questo: la distruzione della propria terra.
Perche' la natura non e' maligna, ma la mente illusa di alcuni si'.
Perche' quando il letto dei fiumi e' invaso dai detriti, i canali coperti di erba e cemento...dove dovrebbe andare a finire l'acqua?
E' il momento di decidere, di scegliere da che parte stare.
Riprendersi la facolta' di decidere. Rispettare l'ambiente perche' siamo la stessa cosa. NoDue ma non due.

1 commento:

  1. Una tragedia decisa a tavolino ... Le conseguenze di certe azioni si conoscono, bisogna smuoversi e sensibilizzare la gente, smettere di farsi prendere in giro, uscire dai circoli viziosi ... Che mondo ...

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