domenica 28 ottobre 2012

Peccati e miracoli

 Venerdì ho scelto di essere leggera, leggerissima....
Io e una mia amica abbiamo preso il treno alla volta di Roma, sveglia alle 5.30 eccitate come per una gita scolastica, in testa sogni...molto materiali.
Siamo naturalmente approdate in Piazza di Spagna pronte a fare tanto shopping visivo nei migliori negozi.

Abbiamo iniziato alla grande con una colazione al
che
 ci è costata particamente come una cena in pizzeria, ma quando ne abbiamo varcato la soglia eravamo ignare del costo di un caffè.
E' stato uno schiaffo al minimalismo, ma eravamo partite con l'intenzione di peccare...
Ho osservato donne bellissime con i titoli nobiliari scolpiti sul volto non più giovane, altre snelle ed eleganti come fenicoteri, che si muovevano leggiadre tra antichi dipinti, perfettamente a proprio agio.
Voli pindarici per pochi attimi di vita.

Poi c'è stata l'incursione da Tiffany, adoro quelle scatoline color verde acqua elegantemente infiocchettate di bianco!
Poi via alla voltadelle borse....sì, materialismo puro. Bassi istinti.
Poi, c'è stata la redenzione.
E' tradizione, se si gironzola da quelle parti e si ha un minimo di fede, fare una capatina alla Chiesa di Santa Maria in Via ( o Madonna del Pozzo) dove sgorga ancora un' acqua miracolosa.
Per me si tratta di ricordare la gita dell'ultimo anno di magistrali, quando le prof. ci portarono lì per prendere quest'acqua benefica per superare gli esami e tovare l'anima gemella.
Diciamo che nel mio caso funzionò solo per gli esami.
Comunque, la mia amica voleva andarci e l'ho assecondata.

Tutti abbiamo bisogno di un miracolo.
Persone compite si avvicinavano al rubinetto santo per riempire piccoli bicchierini, rispettosamente.
Il primo miaracolo è credere nei miracoli.
Poi arriva una signora, apre il rubinetto, lo lascia aperto come se stesse a casa sua, inizia a riempire una bottiglia, poi un'altra, un'altra ancora, ancora una, poi un'altra e basta.
Il rubinetto sempre aperto.
Una bella scorta d'acqua santa da portarsi a casa.
Ma non soddisfatta, riapre il rubinetto, riempie uin bicchierino. Rubinetto aperto. Sorseggia, riempie ancora, sorseggia, riempie ancora.
Mia gitavo sulla sedia.
Finalmente paga, butta il bicchierino e con aria contrita esce.
Io la guardavo e mi sentivo molto Mafalda quando inizia a fare i predicozzi.

 Poi mi sono chiesta: di quale miracolo avrà avuto bisogno la signora, tale da richiedere quell'ingente quantità d'acqua?
Non sarà mica che con tutto quello sciupìo d'acqua avrà peccato a tal punto da azzerare il diritto al miracolo?



4 commenti:

  1. Quanto odio la gente che lascia i rubinetti aperti ... li manderei tutti nel deserto per punizione, alla prossima reincarnazione!

    Io ho preso a riciclare tutta l'acqua. Se ho bollito le verdure, poi dentro l'acqua ci cuocio il riso e poi quando lo scolo, la faccio raffreddare e ci innaffio le piante!

    Non conoscevo questa chiesa dal rubinetto miracoloso, la prossima volta che torno a Roma ci vado con mia mamma!

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    1. Anche io riciclo l'acqua come te! Ma mi sono chiesta se tutte le verdure rilascino nell'acqua sostanze che non si alterano,magari si ossidano e rovinano le piante che annaffiamo!

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  2. anche io sto pianificando un viaggio a roma per la prossima primavera!

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  3. Bene! Magari puoi venimi a trovare a Spoleto!E' vicinissimo a Roma

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