Sorpresa! La mia tiroide ha ripreso a funzionare più del normale, dopo diversi anni in cui era stata buona ed io mi ero illusa che la malattia non si sarebbe più ripresentata.
Durante le vacanze di Natale, mentre tutti apparivano ogni giorno più lardellosi io diventavo più sottile (bè, ancora ce ne vuole per definirmi magra!). La mia gioia era palese e non mi sono risparmiata in mangiate di cioccolata e panforte, senza sensi di colpa.
Per me era tutto nella norma, tranne che per un po' di tachicardia negli ultimi giorni di dicembre (già avvertita nei mesi scorsi) e per la sorpresa di non sapere più che pantaloni indossare perchè tutti larghi.
Mai avevo sfiorato i 53 kg, ben dieci in meno rispetto allo stesso periodo nel 2014. Evviva!
Poi le amiche (forse con una punta di invidia) hanno iniziato a dirmi che apparivo troooppo deperita...e ho fatto le analisi.
Due giorni di panico e poi per fortuna sono tornata in me.
Mica posso pensare di vivere sempre senza problemi, mica posso controllare tutto ma proprio tutto.
Sì, perchè il primo pensiero è stato di rabbia contro me stessa, per non aver "evitato" la malattia. mi sarei dovuta riposare di più, arrabbiare di meno (che è verissimo), avrei dovuto fregarmene di questo e di quello...bastaaa!!
E' pazzesco fustigarsi così e poi non è la fine del mondo.
E' vero che devo sempre lavorare su me stessa per vivere la vita in maniera più saggia, senza farmi deragliare a causa delle vicissitudini inevitabili a cui tutti i comuni mortali vanno incontro, me compresa.
Ma è anche vero che fondamentalmente sono una gran timidona che nella vita recita spesso la parte da dura, che la mia natura sarebbe quella di un'artista che vive in una casupola vicino al mare, dedita alla contemplazione, invece la mia vita è ben diversa...per mia scelta, più meno consapevole...per cui, i conflitti li vivo tutti i giorni e neanche vorrei pensare ad una vita piatta senza altalene emozionali.
C'è un lato positivo nella malattia: che ti parla sempre di te e delle tue scelte.
Ce n'è una che devo fare e forse prederò la decisione giusta, tenendo conto della mia indole e non pensando sempre che devo dimostrare di essere la più brava.
Mi sento come alla fermata di un autobus. Lo prendo o no?
Stavolta non salgo, aspetto il prossimo e intanto ci penso su.
Io pure in questi giorni ho avuto due manifestazioni fisiche legate non tanto allo stress, ma alla fatica: una tetta dolorante e una macchia di psoriasi. Sono state settimane senza respiro, io non mi arrabbio, ma certo la mole di lavoro non mi ha permesso di riposare bene neppure un giorno da quando sono tornata dalle vacanze, che pure erano state faticose. C'è da correre ai ripari! Mi sono resa conto di non poter fare affidamento sui colleghi e allora per il prossimo quadrimestre farò tutto da sola. Ci metto meno e funziona meglio. E domani mi dedicherò un po' di ore tranquille, per leggere un libro.
RispondiEliminaIl corpo non mente mai, ascoltandolo e dandogli retta vivremo sicuramente bene. Buona decisione!
RispondiEliminaMi rivedo molto nella tua descrizione. La responsabilità è il nostro pane quotidiano. Bisognerebbe evitare lo stress, ma come si fa? In bocca al lupo teacher. Giulia
RispondiElimina