mercoledì 10 aprile 2013

Professori e maestre

Un paio d'anni fa in Italia è iniziata una campagna anti-maestre silente ma costante, subdola nei modi e nei luoghi.
Ad un certo punto tutti erano col dito puntato contro di noi: poche ore di lavoro, troppe vacanze, troppo tempo libero, troppi soldi di stipendio per non far nulla.
Da quel momento, con il benestare di tutti, sono iniziati i tagli ai fondi della scuola, i licenziamenti del personale, l'affollamento di tanti studenti nelle classi, l'accorpamento di più scuole in Istituti Comprensivi.
Cio' che è successo in regioni come Sicilia e Sardegna è paragonabile ad un uragano: paesi svuotati e bambini e lavoratori costretti a fare chilometri e chilometri per raggiungere le scuole.
Ma ovunque c'è stato disagio, sgomento.
Diciamo che solo gli addetti ai lavori hanno sentito la vera portata di questi tagli. Infatti, da brave crocerossine che siamo, abbiamo fatto in modo che i bambini non risentissero del depauperamento dell'ambiente scolastico e ci siamo inventate di tutto di più per offrire comunque il meglio agli alunni.
(Salvo che siamo tutte un po' piu' esaurite!)
Ci siamo sobbarcate una riforma all'anno, decreti su decreti che ci chiedono sempre più competenze, sempre più ore di lavoro a casa...senza nè una formazione adeguta nè una retribuzione economica.
Abbiamo a che fare con bulli, bambini disagiati, bambini con problemi enormi...e nessuno ci dà una mano per risolverli.
Solo passando 5 ore con 25 bambini e le loro necessità si potrebbe capire l'immane fatica che facciamo, quanto impegno e quanto senso di responsabilità occorrano per dare il buon esempio e creare valore.
Nel frattempo i cari colleghi delle superiori hanno mantenuto i loro privilegi: 18 ore di lavoro in classe contro le nostre 22. Loro con uno stipendio dignitoso, noi meno.
Perchè? Siamo tutti laureati, ormai.
A noi maestre i genitori fanno la lista del sapere: " Per favore, per mio figlio vorrei un chilo di danza, sport ecc, un etto di Italiano, qualche grammo di Inglese (tanto non serve), un pizzico di disciplina, zero regole e tanta anarchia!".
Non tutti, per fortuna!
Certe mattine alle 8.00 arriviamo a scuola per essere attaccate da genitori infuriati perchè nella tale verifica il proprio figlio ha preso un 9 e non un 10 come un altro bambino.
Certi ti dicono che non capisci niente, scaricano da google pagine e pagine e fanno studiare ai figli argomenti scelti da loro, pretendendo un applauso per questo grande impegno.
Con le maestre tutti fanno i professori. Tanto siamo abituate a sacrificarci, tanto dobbiamo essere un po' mamme, senza chiedere niente in cambio, tanto non abbiamo voce in capitolo.
C'è però ora una ribellione latente, ci siamo stancate e mi auguro che troviamo il modo di riconquistare la nostra dignità come professioniste, e anche come persone!

2 commenti:

  1. arrivo qui un po' per caso un po' seguendo un filo, sei forte, io ti lovvo!!!

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  2. Spero che con "lovvo" tu intenda che ami il mio blog.spero vorrai commentare anvora!

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